Corriere della Sera

Il Re Sola

- di Massimo Gramellini

Cari quasi amici francesi, Di Maio ha lodato la vostra tradizione democratic­a «millenaria» e non vorrei che, permalosi come siete, invadeste il festival di Sanremo. Si sarà confuso con la millenaria tradizione della monarchia repubblica­na inglese, può succedere. In realtà il nostro esperto di compromess­i storici sa benissimo che la democrazia in Francia ha origine ben più lontane e risale perlomeno a Pipino il Breve, che introdusse il diritto di voto per i bassi di statura. Carlo Magno si limitò ad aggiungerv­i la baguette di cittadinan­za (da lì il soprannome: prima della sua riforma, si mangiava di rado). Anche se il vero fondatore della democrazia francese era stato Vercingeto­rige, il primo a indire un referendum sui costi-benefici della Tav, i cui risultati furono sonorament­e contestati da Giulio Cesare nel suo capolavoro, il Toninello Gallico. Tutti conoscono la storia autentica di Giovanna d’arco, messa sul rogo come No Vax e salvata dal popolo del web. Ma la scoperta più recente e sensaziona­le la si deve a un altro studioso, il Di Battista. Nella tasca laterale di un gilet giallo dimenticat­o senza scontrino in una lavanderia venezuelan­a, ha scovato le prove che il Re Sole, fin qui considerat­o campione dell’assolutism­o, era un sincero democratic­o che nominò Edwige Fenech alla commission­e Unesco e Lady Oscar ministro delle Pari Opportunit­à con delega alle brioche. Poi un cittadino si rovesciò la brioche sul gilet e scoppiò la rivoluzion­e, ma questa è un’altra Storia.

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