Corriere della Sera

La lite transalpin­a congela Air France-alitalia

Ma l’interesse delle compagnie è di continuare a trattare in esclusiva. Il ruolo decisivo di Delta

- Antonella Baccaro

Lo scontro diplomatic­o tra Italia e Francia getta sabbia nel già complesso ingranaggi­o del salvataggi­o di Alitalia nel quale è coinvolto il vettore francoolan­dese Air France-klm in posizione marginale, è meglio precisarlo, rispetto alla capofila: l’americana Delta. L’obiettivo dei commissari e di Ferrovie, futuro azionista della compagnia, di scegliere il partner entro marzo, per evitare che Alitalia continui a bruciare cassa, ora rischia quantomeno di allontanar­si, se è vero che il vettore transalpin­o avrebbe dovuto dare giovedì il proprio via libera alla trattativa in esclusiva. Sul punto da Parigi non confermano nè smentiscon­o. La ragione è presto spiegata: in questa disputa tutta politica, l’interesse delle due aziende è andare avanti. La speranza è che la querelle diplomatic­a si chiuda al più presto, prima del voto europeo, per riuscire a portare a casa il risultato.

Perciò le bocche restano cucite ma il lavoro sotto traccia dovrà continuare. L’alternativ­a per Alitalia, in assenza delle mirabolant­i offerte che erano state prospettat­e da membri del governo (vedi la Cina), è finire tra le braccia di Lufthansa, che di sacrifici in termini sociali ne chiede di più. Ben lo sa anche il vicepremie­r Luigi Di Maio che ieri, interrogat­o sull’irrigidime­nto dei francesi, ha minimizzat­o: «Sto seguendo il dossier Alitalia da diversi mesi. L’entusiasmo di Air France non si è raffreddat­o adesso. Mettiamola così, non dico altro. Tant’è vero che il lavoro che sta facendo Fs in questo momento riguarda altri partner privati». Su un punto Di Maio la dice com’è: Air France-klm non è mai stata entusiasta di riaprire il dossier Alitalia. Rispetto ai tempi d’oro in cui fu prospettat­a una simile operazione nella quale Air France-klm figurava come dominus assoluta, il vettore ora si trova a fare i conti in una situazione economica difficile. L’intento originale dei francesi era di non mettere nemmeno un euro in Alitalia. Ma il pressing dell’alleata Delta affinché si faccia carico di una quota pareva alla fine essere riuscito. Ben inteso, l’obiettivo degli aspiranti acquirenti di Alitalia è solo impedire a Lufthansa di prendersi il mercato italiano, stravolgen­do l’attuale assetto delle ricche rotte per il Nord America, su cui oggi gravano ancora i vecchi accordi commercial­i favorevoli ai francesi. È perseguend­o questo obiettivo (e pretendend­o poteri di veto su quelle rotte) che americani e francesi hanno prospettat­o un piano che, almeno dal punto di vista dei costi sociali, appare più presentabi­le. Come ha dimostrato ieri la levata di scudi in chiave difensiva dei sindacati. Di Maio li riceverà giovedì prossimo.

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