Gli scienziati in difesa del bio «Basta battaglie ideologiche Tutela i terreni e l’ambiente»
La lettera aperta degli agronomi e la discussione in Senato
L’iniziativa
● Sei docenti e professori emeriti in agraria e agronomia hanno promosso una lettera aperta per un approfondimento scientifico sull’agricoltura biologica
● Il documento ha ottenuto in breve tempo l’adesione di centinaia di studiosi, agricoltori e oncologi
Il biologico è in crescita continua ed è premiato dai consumatori. Un «gruppo di docenti per la libertà della scienza» scende in campo con una lettera aperta per ribadire la validità dell’agricoltura biologica, senza nulla togliere agli altri sistemi di coltivazione e riconoscendo gli sforzi di tutti per pratiche più ecosostenibili.
Al Senato è in discussione il disegno di legge sull’agricoltura biologica e alcuni importanti scienziati hanno presentato documenti critici sui metodi di coltivazione biologici. «Ma sono polemiche incomprensibili che coinvolgono più il mondo accademico che quello agricolo», spiega Claudia Sorlini, prima firmataria della lettera — che in breve ha ottenuto centinaia di adesioni — ed ex preside della facoltà di Agraria all’università Statale di Milano. «Si scontrano due visioni: una che assegna all’agricoltura solo il compito di produrre cibo e ha come unico obiettivo l’aumento della produzione, l’altra che invece guarda a come unire produzione, ambiente e risorse naturali preservando la fertilità dei suoli e dando valore al lavoro dell’agricoltore».
Un fatto è incontrovertibile: il biologico, in un momento di stagnazione dei consumi anche nel reparto agroalimentare, è uno dei pochi settori in costante crescita (+8% come valore e +6,6% come volume rispetto all’anno precedente) con un picco del +17,2% del valore per quanto riguarda il comparto ortofrutta e addirittura del +23,8% per le bevande, in particolare il vino biologico.
«Il nostro scopo è favorire una discussione scientifica obiettiva e aperta — dice Paolo Barberi, secondo firmatario della lettera e professore di Agronomia alla Scuola Superiore Sant’anna di Pisa —. Senza ergersi a paladini del bio, ma senza nemmeno assumere posizioni a priori contrarie, riportando soltanto dati negativi e “dimenticando” i tanti documenti scientifici che negli ultimi trent’anni dimostrano la validità della filiera biologica. Siamo contro la demonizzazione di un sistema
Lo scontro
«È tra chi pensa solo a produrre cibo e chi vuole unire coltivazioni e risorse naturali»