Diamanti, la sfida del «taglio a cuore»
«Non solo per San Valentino, il taglio a cuore è per ogni anniversario. In fondo Recarlo si identifica sin dall’inizio come il gioiello delle celebrazioni dell’amore, e sarà questo il messaggio anche del futuro progetto retail, dopo il test con il primo shop in shop in Toscana e 4 aperture di corner, in programma nel 2019», anticipa Paolo Re (foto sotto), con il fratello Giorgio al timone dell’azienda di alta gioielleria di Valenza Po fondata nel 1967 dal padre Carlo (28 milioni il fatturato). Diamanti tagliati a cuore, scelta artistica o anche sfida tecnologica? «Entrambe le cose, perché se da un lato questo taglio brillante a 58 faccette — che ha una resa visiva che regala un 10% in più di luminosità e risale al XIV secolo — è un classico, è anche vero che sin qui è stato riservato a poche pietre di grandi dimensioni. Volendo invece caratterizzare intere collezioni come Anniversary Love,cupido o Feeling dove i cuori si moltiplicano in sequenze snodate in oro e diamanti, abbiamo dovuto lavorare per creare una vera e propria filiera di maestri tagliatori in grado di fornirci un numero sufficiente di gemme di qualità con questo taglio. Non abbiamo mai lavorato pietre semi-preziose. Solo diamanti, zaffiri — così quintessentially Recarlo, con lo stesso blu dell‘immagine corporate — e talvolta rubini e smeraldi». I diamanti sono anche l’ideale pietra da investimento. «I nostri diamanti autentici hanno la certificazione del Kimberly Process. Poi c’è la sostenibilità, che per noi è anche sociale, ed è sempre stata parte del progetto aziendale. Un progetto che stiamo esportando, dalla Polonia alla Russia». Quando una rete di negozi Recarlo? «Non nel 2019, ma è nei progetti».