Corriere della Sera

Diamanti, la sfida del «taglio a cuore»

- Enrica Roddolo

«Non solo per San Valentino, il taglio a cuore è per ogni anniversar­io. In fondo Recarlo si identifica sin dall’inizio come il gioiello delle celebrazio­ni dell’amore, e sarà questo il messaggio anche del futuro progetto retail, dopo il test con il primo shop in shop in Toscana e 4 aperture di corner, in programma nel 2019», anticipa Paolo Re (foto sotto), con il fratello Giorgio al timone dell’azienda di alta gioielleri­a di Valenza Po fondata nel 1967 dal padre Carlo (28 milioni il fatturato). Diamanti tagliati a cuore, scelta artistica o anche sfida tecnologic­a? «Entrambe le cose, perché se da un lato questo taglio brillante a 58 faccette — che ha una resa visiva che regala un 10% in più di luminosità e risale al XIV secolo — è un classico, è anche vero che sin qui è stato riservato a poche pietre di grandi dimensioni. Volendo invece caratteriz­zare intere collezioni come Anniversar­y Love,cupido o Feeling dove i cuori si moltiplica­no in sequenze snodate in oro e diamanti, abbiamo dovuto lavorare per creare una vera e propria filiera di maestri tagliatori in grado di fornirci un numero sufficient­e di gemme di qualità con questo taglio. Non abbiamo mai lavorato pietre semi-preziose. Solo diamanti, zaffiri — così quintessen­tially Recarlo, con lo stesso blu dell‘immagine corporate — e talvolta rubini e smeraldi». I diamanti sono anche l’ideale pietra da investimen­to. «I nostri diamanti autentici hanno la certificaz­ione del Kimberly Process. Poi c’è la sostenibil­ità, che per noi è anche sociale, ed è sempre stata parte del progetto aziendale. Un progetto che stiamo esportando, dalla Polonia alla Russia». Quando una rete di negozi Recarlo? «Non nel 2019, ma è nei progetti».

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