Il sito pirata chiede scusa e non rimborsa
Soldi in tasca
Una lettera ai clienti irregolari dopo la chiusura, ma i soldi se li sono tenuti
«Penso alla pirateria e mi viene in mente la pretesa di entrare in un ristorante, godere della sua cucina e poi non pagare il conto». La metafora è del presidente della Lega di A, Gaetano Miccichè, che ieri sul Corriere della Sera ha alzato il velo sul fenomeno deleterio per le casse del calcio. Il proliferare di siti web che illegalmente trasmettono le partite del campionato non solo incidono sul numero degli abbonamenti di Sky e Dazn ma a cascata sui proventi della Confindustria del pallone che con i broadcaster hanno sottoscritto contratti con una quota variabile di ricavi legati agli abbonati. La scorsa settimana il Tribunale di Milano ha inferto un colpo durissimo alla trasmissione illegale del calcio on line, disponendo che fosse compito dei fornitori di Internet inibire ai propri utenti l’accesso al sito pirata No Freezeiptv.
Pirati sì, ma educati. Nelle scorse ore il Team di No Freezeiptv ha inviato una mail a quanti si erano iscritti al loro servizio per comunicare «con grande dispiacere» di aver «fatto il possibile per rimanere attivi». Purtroppo, sottolinea, «ogni volta che aggiorniamo i link dei vostri abbonamenti i nostri ip dei server vengono sistematicamente bannati, questo è dovuto al fatto che tra tutti i clienti che abbiamo ce n’è uno che ha una qualche missione particolare da parte di queste multinazionali che prontamente, appena modifichiamo il tutto, è pronto a bloccarci». Un vero peccato verrebbe da dire. Del resto «quando si lavora bene e professionalmente, purtroppo si è sotto i riflettori e soprattutto dai più grandi veniamo temuti». Standing ovation.
«Detto questo è con grande dispiacere comunicarvi che non possiamo fare altro ed abbiamo fatto il possibile per offrirvi un servizio ottimo e continuativo, ma come detto, per colpa di qualche talpa tra i clienti questo non è possibile. Da oggi per chi ha un abbonamento IPTV e vuole usufruirne dall’italia lo potrà fare solo con l’utilizzo di una VPN. Grazie per tutto e ci dispiace ancora per quanto accaduto».
Ovviamente quanto incassato per un servizio — non legale — e ora non più disponibile non verrà rimborsato. Educati va bene, ma fino a un certo punto.