«Vieteremo le scommesse sulle partite dei dilettanti Altrimenti qui vale tutto...»
Giorgetti: pensavo che le quote sul basket fossero solo sui siti pirata
«Se si può scommettere su una partita di basket con in campo dieci minorenni allora vale tutto. Io non credo sia possibile tollerarlo. È chiaro che il governo si muoverà. Lo sta già facendo». Giancarlo Giorgetti, vicepresidente del Consiglio e sottosegretario con delega allo Sport, sapeva già tutto. «E sa come l’ho scoperto? Un paio di mesi fa, a Varese, la domenica esco da messa, un amico mi viene incontro e mi dice: ma sai che cosa succede? Sui siti si può scommettere sulle partite di basket di mio figlio. Abbiamo controllato. Ed era vero».
Scommesse dall’asia su partite di campionati regionali giovanili in Italia, possibilità di illeciti sportivi «minori», violazioni di regole etiche sul fatto che sia vietato scommettere ai minorenni ma non sui minorenni. La Federbasket ha aperto un’indagine.
«Sono stato io a comunicarlo a Petrucci. Ma capisco che Federbasket e Coni possono farci ben poco».
Infatti Petrucci ha chiesto aiuto al governo.
«E il governo si sta muovendo. Questo è un tema che mi è particolarmente caro. E in parte lo abbiamo affrontato anche con il decreto Dignità».
Però un conto è stabilire se un operatore di scommesse può sponsorizzare o meno una società sportiva. Una sponsorizzazione può aiutare a svolgere attività sportiva. Molto diverso invece è permettere a un operatore di quotare partite di tornei giovanili di basso profilo.
«Ne sono consapevole. Viviamo in un mondo complicato, dove la globalizzazione sta facendo più danni della grandine. E il sistema che permette ai Paesi pirata di rilasciare licenze alle agenzie di betting non aiuta».
Non c’è modo per arginare il fenomeno?
«Stiamo lavorando per aderire alla Convenzione di Magglingen, che prevede una serie di normative che dovrebbero prevenire, individuare e sanzionare la manipolazione delle competizioni sportive regolamentando le scommesse».
La Convenzione risale al 2014.
«E questo fa capire quanto sia difficile trovare un punto d’incontro. Finora hanno firmato tre Paesi, noi vorremmo essere
il quarto. Poi ci sono Paesi come Malta che stanno in Europa per farsi gli affari propri e fanno lobby giocando contro».
In Danimarca sono intervenuti bloccando le scommesse sulle manifestazioni con minorenni.
«Io vorrei fare di più: vietare le scommesse relative a qualsiasi sport dilettantistico. Perché i dilettanti sono più vulnerabili. Si vuole puntare? Va benissimo, ma sugli sport professionistici, per ovvi motivi».
È fattibile?
«Ieri abbiamo avuto una riunione tecnica con i nostri omologhi danesi per vedere che percorso seguire. Sono in contatto continuo con il direttore dell’agenzia dei Monopoli, Benedetto Mineo; ho un collaboratore, Michele Sciscioli, che si occupa a tempo pieno di questo problema. Sono convinto che otterremo un risultato. Certo il percorso è duro».
Che cosa avete in mente?
«Tenendo conto dei limiti e del contesto globale, bloccare in primis i banditi che operano nel settore. È un messaggio chiaro che va mandato ai soliti noti che gestiscono il betting».
Come l’ho scoperto «Fuori dalla chiesa un ragazzo mi ha detto: ma lei sa che puntano sulle nostre partite?»
Anche se? Oscurando i siti, per esempio?
«Per esempio. Anche se poi a quel punto succede che un operatore si trasferisce, faccio un esempio non casuale, a Malta e siamo da capo. Per questo dico che serve una strategia sovrannazionale. Anche se...».
«...anche se io all’inizio credevo che le quote sul basket minore si trovassero solo su siti pirata. Poi invece abbiamo visto che sono anche nei live di tutti gli operatori nazionali, gli stessi che si lamentano di essere perseguitati dal governo. Però questa persecuzione allora un po’ se la meritano...».
Decreto
È un tema che mi è particolarmente caro e in parte col decreto Dignità lo abbiamo già affrontato
La regolamentazione delle scommesse è nel vostro calendario. La riforma dello sport italiano invece come procede?
«Come previsto. Abbiamo pubblicato il bando per la manifestazione di interesse per l’assegnazione del ruolo di amministratore di Sport e Salute, la Corte dei conti ha ratificato il periodo transitorio fino alla nuova governance, stiamo seguendo la tabella dei tempi che ci eravamo prefissati».
Strategia Serve una strategia sovranazionale, poi un operatore si trasferisce in un altro Paese e ci risiamo
Lobby Malta sta in Europa per farsi gli affari suoi e fa lobby contro quei Paesi che combattono il fenomeno
Quando sapremo il nome del responsabile di Sport e Salute?
«Indicativamente entro fine febbraio».
Con il Coni come va? Non vi hanno più attaccato...
«Quando una partita è persa, è inutile continuare a provarci».