La leader dei gilet gialli: «Nessuna alleanza con il Movimento»
Levavasseur: ma assurdo l’attacco di Parigi
PARIGI Infermiera 31enne, madre di due figli che alleva sola, Ingrid Levavasseur ieri ha lasciato la sua Normandia rurale per venire a manifestare a Parigi. È la capolista del Ralliement d’initiative citoyenne (Ric), il primo partito nato dal movimento dei gilet gialli.
Come mai non ha partecipato all’ormai famigerato incontro di martedì scorso con Di Maio?
«Per motivi familiari e mi dispiace, ero favorevole a incontrarlo perché abbiamo bisogno di confronto con il Movimento Cinque Stelle, è importante ● Ingrid Levavasseur, 31 anni, capolista del Ralliement d’initiative citoyenne (Ric), il primo partito nato dal movimento dei gilet gialli
sapere come hanno fatto loro a passare dal movimento alla politica».
Che cosa pensa della crisi tra Francia e Italia nata da quell’incontro?
«La trovo inconcepibile, non capisco come una visita possa provocare un problema così grande. Certo i gilet gialli non possono prendersi la responsabilità delle difficoltà tra Francia e Italia, che nascono da prima».
Tra i gilet gialli, Christophe Chalençon ha lasciato la lista Ric per allearsi con Di Maio. Che ne pensa?
«Allearsi con il Movimento Cinque Stelle è fuori questione per me. Va benissimo
scambiarci punti di vista, informazioni ma niente di e più. Almeno non adesso».
Lei è capolista di Ric. Si è posta un obiettivo, una percentuale da raggiungere alle Europee?
«Nessun obiettivo, vedremo che cosa succederà. Ho fiducia nei miei connazionali».
Lei è stata molto criticata per avere dichiarato che la Francia ha bisogno dell’unione europea. La accusano di essere diventata macronista.
«Non lo sono affatto, questo governo non mi piace, è ora di cambiare le cose e fare in modo che il popolo venga ascoltato, finalmente. Solo,
penso che da sola la Francia non possa reggere la concorrenza di colossi come Cina o Stati Uniti. Ma ci sono anche motivi culturali, di identità. È un insieme di cose». La sua lista si collocherà a destra o a sinistra?
«Di sicuro non alle estreme, siamo pluralisti. Non etichettiamo nessuno, per noi destra e sinistra non vogliono più dire niente oggi». Lo dice anche Macron.
«Solo che Macron privilegia la sua classe sociale,dimentica che in basso ci sono altre persone che soffrono».
Lei aveva accettato un ruolo di commentatrice nella tv all news Bfm ma ha dovuto rinunciare a seguito delle minacce. Nei social media è vittima di attacchi e insulti sessisti. Come affronta questa violenza, lei che si è affacciata alla politica solo pochi mesi fa?
«Non ci sono abituata ma me lo aspettavo. E non mi fermeranno, vado dritta per la mia strada».
Ero favorevole a incontrare Di Maio per capire come hanno fatto a passare alla politica
La Francia ha bisogno della Ue? Da sola non può reggere la concorrenza di Cina e Stati Uniti