«Quando gli italiani si batterono per la Francia»
Allo scoppio della prima guerra mondiale, Peppino Garibaldi (nipote dell’eroe dei due mondi) creò a Parigi una «Legione Garibaldina» che inquadrò 2.114 uomini e 57 ufficiali e fu incorporata nell’armée (IV Reggimento di marcia del 1º Reggimento della Legione straniera - 4e régiment de marche du 1er étranger). Erano tutti italiani volontari con la camicia rossa dei garibaldini sotto la giubba della Legione. All’entrata in guerra dell’italia la Legione fu sciolta ma non pochi volontari continuarono a battersi sul fronte francese combattendo anche a Verdun e nell’aisne sul micidiale «Chemin del dames». In quattro mesi la sola Legione Garibaldina ebbe 300 caduti e 400 feriti. Io ho avuto l’onore di conoscere un reduce dei Garibaldini di Francia: Vincenzo Battigalli ricordava il momento in cui, rientrando dalla prima linea laceri e sfiniti, i legionari italiani avevano attraversato, inquadrati, il primo paese delle retrovie popolato solo da donne e anziani. Gli abitanti raccolti all’ingresso del paese assieme al sindaco avevano aspettato il passaggio degli italiani esclamando: «In ginocchio, passano i soldati d’italia». Tutti i civili si erano inginocchiati mentre il reparto martoriato sfilava lentamente. Anche questa è storia (minima?) dei rapporti fra Italia e Francia. In memoria.