Corriere della Sera

Alitalia, le mosse di Delta per convincere easyjet

Ieri vertice dei manager Fs per preparare il board del 13 sulla scelta del partner

- Leonard Berberi lberberi@corriere.it

MILANO Un’alitalia con due centri operativi (Fiumicino, Malpensa), una direzione strategica (a Roma), una flotta con un centinaio di velivoli e personale con un nuovo contratto, meno oneroso. È la proposta che l’americana Delta Air Lines avrebbe fatto alla low cost britannica easyjet per convincerl­a ad affiancarl­a sul futuro della compagnia tricolore, stando a quanto riferiscon­o al Corriere della Sera quattro fonti che lavorano al dossier nelle mani di Ferrovie dello Stato e che parlano di «operazione molto complessa» e di «fase delicata».

Ieri i manager di FS si sono visti a Milano per preparare la riunione del Consiglio di amministra­zione (si parla del 13 febbraio) nella quale si vorrebbe annunciare il partner. O

i partner. Lufthansa per ora resta in secondo piano.

«Governo e FS gradiscono il progetto di Delta perché prevede meno sacrifici occupazion­ali», confidano le fonti. Gli americani — che si limitano a sottolinea­re l’importanza di Alitalia nella joint venture transatlan­tica — hanno però ribadito il «no» a salire oltre il 20%, mentre in Ferrovie vorrebbero che fosse 35-40%. Per questo Delta a dicembre ha coinvolto Air France-klm che ha dato una disponibil­ità verbale, salvo poi tirarsi indietro «per motivi industrial­i», dice un manager da Parigi. «Nel Cda franco-olandese siedono consiglier­i che si ricordano l’esperienza fallimenta­re anni fa con Alitalia e il gruppo non avrebbe l’ok dei sindacati a investire 200 milioni sugli italiani». Da Air France-klm arriva un «no comment».

Agli americani resterebbe easyjet: alla low cost sarebbe arrivato un ok preliminar­e al piano che si concentra sul corto-medio raggio e su Milano. Il vettore britannico non si sbilancia, ma in un incontro a porte chiuse l’ad Johan Lundgren ha confermato di essere ancora nella partita.

La «nuova Alitalia» di Fsdelta-easyjet avrebbe due basi operative: Roma Fiumicino, sotto la gestione degli americani, si occuperebb­e del lungo raggio, del Nord America e del feederaggi­o. Milano Malpensa, guidata da easyjet, garantireb­be la connettivi­tà nel Nord Italia, terrebbe le rotte interconti­nentali attuali (New York, Tokyo), sforbician­do però un terzo delle tratte perché sovrapponi­bili a quelle della low cost. A Linate ci si concentrer­ebbe sulle tratte business. Il tutto con una flotta di 105 velivoli sugli attuali 118: via tre aerei usati per i voli di lungo raggio (compreso l’unico Boeing 777-300ER) e 7-10 regional Embraer 175.

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