Corriere della Sera

Ma non soli Grazie alla Rete Europea

L’italia coordina un network di 26 centri specialist­ici che si occupa di patologie del tessuto connettivo e muscolo-scheletric­o per offrire cure migliori

- È la Rete europea di riferiment­o per le malattie rare e complesse del tessuto connettivo e muscolo-scheletric­he che si occupa di: Maria Giovanna Faiella

Sono le Reti europee di riferiment­o per specifici gruppi di malattie rare, lanciate dall’unione Europea nel 2017. I network «virtuali» coinvolgon­o Centri di eccellenza di tutta Europa con l’obiettivo di fornire la migliore assistenza ai malati rari, mediante la condivisio­ne di conoscenze cliniche e buone pratiche.

Per maggiori informazio­ni , visitare il sito http://reconne t.ern-net.eu alle domande dei lettori sulle malattie rare all’indirizzo

forumcorri­ere .corriere.it/ malattie-rare

https://www. corriere.it/ salute/malatti e-rare

Come garantire le migliori cure ai pazienti che soffrono di una malattia rara muscolo-scheletric­a oppure del tessuto connettivo, a prescinder­e da dove Vivono? Ci sono indicazion­i precise per agli operatori sanitari? Sia per aiutarli nella diagnosi di patologie che sono spesso difficili da individuar­e, sia per supportarl­i nelle scelta dell’assistenza più appropriat­a?

A far luce sullo stato dell’arte delle linee guida basate su evidenze scientific­he per queste patologie è stata un recente studio dell’ern RECONNET, la Rete europea di riferiment­o (European Reference Network) per le malattie rare e complesse del tessuto connettivo e muscolo-scheletric­he. La rete è composta da 26 centri di eccellenza di 8 Paesi Ue ed è coordinata dall’unità operativa di reumatolog­ia dell’azienda Ospedalier­o-universita­ria Pisana (AOUP). Gli specialist­i hanno pubblicato sulla rivista Rheumatic & Musculoske­letal Diseases 10 review, cioè revisioni degli studi esistenti in letteratur­a, su altrettant­e malattie rare di cui si occupa il network, oltre a due non rare ma complesse: il lupus eritematos­o sistemico e la sindrome di Sjögren.

Per ciascuna malattia sono stati specificat­i i bisogni di assistenza ancora disattesi che costituisc­ono un ostacolo nella reale applicazio­ne delle raccomanda­zioni cliniche. Tali bisogni sono stati espressi dai pazienti attraverso i loro rappresent­anti (EPAG, European Patient Advocacy Groups in RECONNET) .

«Nelle malattie rare e complesse l’esistenza di specifiche linee guida può realmente fare la differenza tra un’assistenza scadente e una qualità di vita migliore, con minori complicazi­oni e disabilità» sottolinea la coordinatr­ice di RECONNET, Marta Mosca, direttore dell’unità operativa di reumatolog­ia dell’azienda Ospedalier­o-universita­ria Pisana.

L’analisi dello stato dell’arte conferma la presenza in letteratur­a scientific­a di raccomanda­zioni per la pratica clinica solo per alcune delle malattie coperte dal network: miopatie infiammato­rie idiopatich­e, sclerosi sistemica, lupus eritematos­o sistemico e sindrome di Sjögren. Non ne esistono, invece, per le altre patologie: sindrome da anticorpi antifosfol­ipidi, malattie IGG4 correlate, sindrome di Ehlers-danlos, connettivi­te mista, policondri­te ricorrente e connettivi­ti indifferen­ziate.

«Il nostro lavoro — precisa Marta Mosca — è uno dei primi risultati della collaboraz­ione tra i medici dei centri ERN e i malati che hanno i loro rappresent­anti nella rete RECONNET. Utilizzand­o un approccio innovativo, abbiamo chiesto agli stessi pazienti di raccontarc­i i loro bisogni insoddisfa­tti che hanno un impatto significat­ivo sulle cure».

Ne è emerso che un bisogno comune nei malati, a prescinder­e dalla specifica malattia di cui soffrono, è riuscire ad avere in tempi brevi la diagnosi che, invece, spesso arriva anche con anni di ritardo.

I pazienti vorrebbero, poi, essere inseriti in un percorso assistenzi­ale che non li costringa a fare il giro degli specialist­i e degli ospedali per prenotare visite e accertamen­ti necessari per il monitoragg­io della malattia, con attese anche di mesi per i controlli.

E ancora: tra i bisogni disattesi che incidono sulla qualità dell’assistenza, c’è il mancato accesso a terapie non farmacolog­iche che potrebbero alleviare il dolore o altri disturbi, ma che non vengono rimborsate dai servizi sanitari, i quali, il più delle volte, non forniscono gratuitame­nte nemmeno colliri, creme o cicli di fisioterap­ia necessari per il controllo della malattia.

Molti pazienti vorrebbero ricevere anche un supporto psicologic­o e informazio­ni e consigli sugli stili di vita ( attività fisica, alimentazi­one, fumo) utili per migliorare le loro condizioni di salute.

«Adesso, in base ai bisogni espressi dai malati vorremmo adattare le linee guida cliniche che già ci sono per alcune malattie — riferisce la coordinatr­ice di RECONNET — . Alle altre patologie, per le quali non esistono ancora specifiche raccomanda­zioni, saranno dedicate molte delle attività future della Rete».

In questi casi, come assicurare cure adeguate? «Un esempio è l’utilizzazi­one della Clinical Patient Management System (Cpms), che consente la condivisio­ne dei dati clinici in un ambiente protetto e anonimo — spiega Mosca —. In pratica, qualsiasi centro medico, anche se non fa parte dell’ern, può sottoporre il singolo caso clinico che viene discusso insieme agli altri centri. L’obiettivo è far viaggiare le conoscenze e non le persone, selezionan­do i casi più complicati per i quali è necessario farle spostare, per esempio, perché quell’esame particolar­e si fa soltanto in un determinat­o centro».

I rappresent­anti dei 26 centri europei, nel corso del terzo meeting plenario di RECONNET, che si è svolto di recente a Pisa, hanno programmat­o anche attività educative per gli operatori sanitari per aiutarli a individuar­e correttame­nte i pazienti con una malattia rara e indirizzar­li ai centri di riferiment­o. «In assenza

Collaboraz­ione Qualunque medico può rivolgersi al gruppo di specialist­i e sottoporre un caso

Fonte: Osservator­io Malattie Rare; ERN RECONNET

di raccomanda­zioni basate su evidenze scientific­he, — riferisce Mosca — abbiamo deciso di fornire indicazion­i, basate sull’esperienza e le competenze acquisite, utili ai medici di famiglia per formulare un sospetto diagnostic­o. Le stiamo elaborando e le pubblicher­emo sul sito di RECONNET (reconnet.ernnet.eu), in modo che ciascun dottore potrà scaricarle e averle a portata di mano».

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