Corriere della Sera

E il Festival che verrà?

Baglioni e l’idea di un tris: «Servirebbe tanto lavoro Ma è prematuro parlarne, ora ho bisogno di ombra»

- Renato Franco

tati) e quella d’onore (da Joe Bastianich a Beppe Severgnini): il loro peso è aumentato (valgono il 50%) e hanno espresso giudizi diversi rispetto al televoto da casa. «Se il festival vuole davvero essere una manifestaz­ione popolare, potrebbe essere giudicato solo dal televoto. O il risultato finale viene deciso da giurie ristrette di addetti ai lavori, certificat­i come tali, o questa mescolanza con il televoto rischia di essere discutibil­e. Si crea la situazione per cui pochi pensano in un mondo, altri in un altro, ma si bilanciano. È lo specchio della società». Élite o popolo, secondo uno schema di giudizio ormai diffuso.

Mahmood merita più di una parola: «La previsione più incredibil­e si è avverata: da zero a tutta, da Sanremo Giovani alla vittoria finale. Avrei voluto essere nel suo cuore. Mi ricorda quando per la prima volta ebbi la sensazione che qualcosa era accaduto nella mia vita: fu quando Questo piccolo grande amore entrò in classifica. È una condizione stranissim­a quella della notorietà: ti conoscono persone che non conosci, fa uno strano effetto».

Qualche numero. Sono stati 10 milioni e 622 mila gli spettatori della finale con il 56,5% di share. Rispetto all’anno scorso quasi 1 milione e mezzo di spettatori in meno — non pochi — migrati nel frattempo verso altre piattaform­e. In questo senso è il secondo peggior dato degli ultimi 10 anni (peggio solo Fazio nel 2014), mentre in termini di share è il quarto miglior risultato delle ultime 10 edizioni. Confortant­e però il target dei giovani: su tutta la platea dei ragazzi, lo share è stato del 54,7%, il valore più alto dal 1988. Quindi? Flop o successo? Nessuno dei due, sicurament­e un buon risultato.

Se è stato il Festival del cambiament­o sia per le scelte, sia per il podio di giovanissi­mi, lo spettacolo televisivo è stato sotto le aspettativ­e perché con due numeri uno come Claudio Biso e Virginia Raffaele la resa (comica) non è stata all’altezza. Biso conferma le impression­i: «Ho un piccolo rammarico, non essere riuscito a fare più cose insieme a Virginia: siamo entrambi dei talenti, ma non sempre pur avendo ingredient­i di prima qualità si riescono a trovare le dosi giuste».

 Non riconferme­rei 24 artisti in gara, ne farei soltanto 20 E se il festival vuole davvero essere popolare dovrebbe esserci solo il televoto

 ??  ?? Conduttori­Da sinistra, Claudio Baglioni, 67 anni, al suo secondo anno da direttore artistico del Festival di Sanremo, Virginia Raffaele (38) e Claudio Bisio (61 anni) durante una delle serate della gara canora che si è conclusa sabato sera con la vittoria di Mahmood (27)
Conduttori­Da sinistra, Claudio Baglioni, 67 anni, al suo secondo anno da direttore artistico del Festival di Sanremo, Virginia Raffaele (38) e Claudio Bisio (61 anni) durante una delle serate della gara canora che si è conclusa sabato sera con la vittoria di Mahmood (27)

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