Corriere della Sera

L’allarme degli scienziati: il 40% delle specie sulla strada dell’estinzione L’esperto: «Indispensa­bili per i nostri ecosistemi»

- Paolo Virtuani

importanti­ssimi per l’equilibrio degli ecosistemi: i collemboli hanno una funzione essenziale per la formazione dell’humus nei terreni e i tricotteri a loro volta sono alla base delle catene alimentari», spiega il docente dell’ateneo milanese.

Il rapido declino degli insetti non si può collegare a una singola causa. Sono coinvolti i cambiament­i climatici, l’uso dei pesticidi in agricoltur­a, il consumo di suolo, l’invasione di specie aliene che non trovano rivali. L’agricoltur­a italiana sta pagando a caro prezzo l’arrivo del coleottero giapponese Popilia japonica che devasta i frutteti, o della cimice marmorata Halyomorph­a halys che attacca le piantagion­i di soia. Il crollo della diffusione delle api, dovuto in gran parte a pesticidi e alterazion­i del clima, mette a rischio la produzione alimentare, in quanto circa il 70% delle principali colture dipende dall’impollinaz­ione operata dai piccoli insetti giallo-neri. Sanchez-bayo cita espressame­nte i prodotti che contengono neonicotin­oidi e il fipronil, insetticid­i ad ampio spettro utilizzati contro gli infestanti che in realtà bonificano i terreni da tutti gli insetti, anche quelli benefici. A Portorico, riporta la ricerca, negli ultimi 35 anni è scomparso il 98% degli insetti che vivono nel terreno.

«Questo studio aiuta a capire come la conservazi­one della biodiversi­tà non è una “fissa” di fanatici ambientali­sti ma è la base dell’equilibrio della vita su questo pianeta», avverte Lozzia. «Certo è più di impatto dire che il panda muore, che il lupo è minacciato o che le balene devono essere salvate e raccoglier­e fondi per la loro sopravvive­nza. È giusto, ma se spariscono i piccoli insetti che forse ci fanno anche un po’ schifo o che ci disturbano come le zanzare e le mosche, oppure scompaiono le belle farfalle e le eleganti libellule è dannoso e pericoloso. E si rischia che alla fine la natura ci presenti il conto. Che sarà molto salato».

@Pvirtus

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