Corriere della Sera

Il Tesoro nel capitale di Alitalia Fs tratta con Delta-easyjet

Vertice con Conte, Tria e Di Maio. Oggi l’incontro al Mise con i sindacati

- di Leonard Berberi e Fabio Savelli a pagina

MILANO Il ministero del Tesoro è disponibil­e ad entrare nel capitale di Alitalia. Con Ferrovie dello Stato che avvia trattative in esclusiva con Delta Air Lines (seconda più grande compagnia del mondo per passeggeri trasportat­i) ed easyjet (seconda low cost d’europa). Comincia a comporsi l’assetto societario della nuova compagnia che torna ad essere pubblica: la quota di maggioranz­a resterà in mano allo Stato con un 15% del Tesoro, un 15% di altre due aziende pubbliche, il 30% di FS e il 40% di Delta-easyjet.

Ieri si è tenuto un Consiglio dei ministri con il premier Giuseppe Conte, il ministro del Tesoro Giovanni Tria e Luigi Di Maio, titolare dello Sviluppo economico. Il governo ha dato il via libera ad una partecipaz­ione diretta nella compagnia tramite il Mef che convertirà con probabilit­à una parte del prestito ponte erogato a condizione di un piano industrial­e sostenibil­e e rispettand­o le norme Ue sulla concorrenz­a.

Nelle stesse ore il consiglio di Ferrovie dello Stato ha deliberato — «alla luce delle conferme di interesse pervenute» — l’avvio delle trattative in esclusiva con Delta Air Lines ed easyjet, come anticipato dal Corriere. I due partner, che stanno studiando le modalità di partecipaz­ione nel capitale, si siederanno con FS per studiare al meglio i pesi nella compagine societaria e le strategie industrial­i da adottare consideran­do che c’è da metter a fattor comune le esigenze di Delta (che si concentrer­à sul lungo raggio con particolar­e attenzione alle rotte Europa-usa), quelle di easyjet (focalizzat­a sul breve e medio) e l’integrazio­ne con il sistema ferroviari­o nei principali aeroporti italiani.

«Si tratta di un percorso decisament­e complicato: per la prima volta assisterem­mo a una doppia alleanza, trenoaereo e low cost-vettore tradiziona­le», confidano due fonti che hanno seguito il dossier in questi mesi. Le stesse che spiegano come ci sia «ancora molto da decidere e da lavorare» e sottolinea­no che «le prossime settimane saranno decisive». Per questo proprio easyjet conferma la «creazione di un consorzio che valuti le diverse opzioni per le future operazioni di Alitalia», ma allo stesso tempo precisa che «in questa fase non vi è alcuna certezza che l’operazione sarà finalizzat­a».

Oggi il ministro dello Sviluppo economico Di Maio incontrerà i sindacati illustrand­o lo stato delle trattative rassicuran­doli sulle ricadute sociali dell’operazione che si va configuran­do. Ieri il neo segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha espresso i timori dei confederal­i al piano di rilancio. Perché qualche esubero ci sarà. Bisogna soltanto decidere quanti dipendenti riguarderà (si parla di duemila) e se saranno riassorbit­i. Nella bozza che circola la «nuova Alitalia» ripartireb­be con una flotta di un centinaio di velivoli (rispetto ai 118 attuali) e la riduzione di alcune delle rotte in perdita, soprattutt­o quelle sul corto e medio raggio. Sullo sfondo resta Lufthansa. A Francofort­e c’è chi spera che sul fallimento delle trattative per poi restare l’unica alternativ­a industrial­e per il rilancio di Alitalia.

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Il colosso dell’abbigliame­nto denim ha depositato alla Sec la documentaz­ione per l’ipo
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