Inter-icardi, è rottura (nel segno di Wanda)
Tolta la fascia al capitano. E lui rifiuta la convocazione
L’Inter ha tolto la fascia di capitano a Icardi (forse anche per le dichiarazioni in tv della moglie-manager Wanda Nara) e il giocatore ha rifiutato la convocazione di coppa per Vienna. È rottura.
VIENNA La peggiore punizione possibile per il più grave dei comportamenti: delegittimare e imbarazzare i propri compagni. Mauro Icardi non è più il capitano dell’inter, la società lo ha degradato togliendogli la fascia che con fierezza sfoggiava da agosto 2015. Già da stasera, sul campo del Rapid Vienna in Europa League, il vessillo vestirà il braccio del portiere Samir Handanovic. Una decisione dura, ma giusta e non più rinviabile.
Il bomber argentino paga, con un’umiliazione personale, le esternazioni sguaiate e al vetriolo della moglie e agente, Wanda Nara. La signora Icardi negli ultimi mesi si è scatenata, con attacchi lanciati via social e dal programma Tiki Taka, di cui è ospite fissa. Il rinnovo del contratto e l’aumento mai arrivati sono stati il pretesto per prendersela con tutti, attaccare società, allenatore, compagni. La misura Wanda l’ha oltrepassata domenica quando i suoi strali hanno colpito lo spogliatoio. «Vorrei che Mauro fosse più tutelato dalla squadra, a volte escono cattiverie da dentro». E ancora: «Se devo scegliere tra il rinnovo e gente capace di mettergli cinque palloni buoni, scelgo la seconda». La società, l’allenatore e soprattutto gli altri calciatori non ci hanno visto più e ne hanno chiesto la testa.
Lo strappo non è ricucibile tra lo spogliatoio e l’ex capitano. Icardi non era riconosciuto come un leader, non si comportava come tale, non ha mai avuto la statura di grandi del passato come Facchetti, Picchi, Mazzola, Bergomi, Zanetti, per citarne alcuni. Soprattutto non ha trovato il coraggio di parlare apertamente allo spogliatoio e prendere le distanze dalle uscite fuori luogo della moglie che ha attaccato via via tutti, fino a puntare Perisic direttamente. «Se vuole andare via si vede che ha problemi», la velenosa puntura di Wanda. Il croato da tempo è in conflitto con Icardi (la passata stagione litigarono a Ferrara) e nei giorni scorsi ha presentato a muso duro il conto al capitano: «Dì a tua moglie di smetterla di parlare di me in tv», ha ringhiato Perisic.
Ieri è stato un mezzogiorno di fuoco ad Appiano Gentile. Il bomber è stato spogliato della fascia da Marotta dopo l’allenamento di rifinitura, prima della partenza per Vienna, dove stasera in un clima surreale i nerazzurri giocano l’andata dei sedicesimi di finale contro il Rapid. Icardi non ci sarà: non convocato. O meglio, Spalletti lo aveva inserito in lista, il giocatore però ha opposto il gran rifiuto, si è ammutinato. «No, non vengo», ha detto e se n’è tornato a casa da Wanda, a Milano. Era distrutto, devastato dalla decisione. Di umore opposto lo spogliatoio: sollevato come ha sottolineato Brozovic applaudendo sui social la decisione del club.
Ora per Icardi scatterà probabilmente un’altra multa dopo quella da 100 mila euro (non ancora pagata) di inizio gennaio, quando rientrando dalla sosta si ripresentò con un giorno di ritardo alla ripresa degli allenamenti. «La decisione è dolorosa, ma la reazione e la scelta di non rispondere alla convocazione evidenziano che c’erano cose da mettere a posto. Si era creata una situazione d’imbarazzo per il club», ha sottolineato Spalletti. Probabile che Icardi non venga convocato neppure domenica contro la Samp. Il capitano ormai era isolato nello spogliatoio e la società non ha preso un provvedimento disciplinare, lo ha proprio destituito.
La decisione l’ha ispirata Marotta, sollecitato dalle parole di Spalletti dopo Parma. «Ora i direttori vanno e risolvono la situazione», aveva chiesto l’allenatore, sbagliando però bersaglio e legando la crisi del bomber al contratto. «Non parlavo di rinnovo, ma di quello che gira intorno alla squadra e la disturba», ha precisato il tecnico a Vienna. L’esonero del capitano era impensabile senza
Spalletti Decisione dolorosa La reazione di Icardi evidenzia che c’erano cose da sistemare
Marotta duro
La misura di Marotta di affidare la fascia a Handanovic ha scosso il bomber argentino
l’avallo del presidente Steven Zhang che fin qui l’aveva sempre difeso. La società (Marotta assente a Vienna) però ha dato un doppio messaggio: chi sbaglia paga e nessuno va contro l’allenatore. Da quando c’è, il nuovo ad non ha fatto sconti a nessuno: prima Nainggolan, poi Perisic, ora Icardi. La linea della fermezza non ammette primedonne. Icardi ha due strade: scusarsi o andar via a fine stagione, anche se la sua reazione (e la sua corte) può complicare il suo mercato e la sua cessione. Il requiem della sua storia con l’inter risuona già.
L’ok della squadra
I commenti in tv della moglie sgraditi al club e alla squadra che appoggia la società