«Al Nord andranno molte più risorse Un’occasione persa, così ci fermiamo»
Il 24 luglio 2018 fece approvare dalla giunta la delibera che innescava il processo di autonomia rafforzata per la Puglia. Ora quella decisione è «stoppata». Usa proprio questa parola Michele Emiliano.
Forse perché, presidente, un pezzo della sua maggioranza è ostile al progetto?
«Sì e non intendo prestare il fianco a possibili strumentalizzazioni. Voglio che questo tema sia sfilato dalla polemica politica. L’argomento non è nel nostro programma di governo. E siccome per noi il programma è sacro, il progetto sull’autonomia è stoppato, salvo che il Consiglio regionale non chieda il contrario».
Lei, tuttavia, ha sempre detto di credere nell’autonomia rafforzata.
«Lo confermo. Se la Costituzione non viene piegata a interpretazioni di comodo, il rafforzamento delle competenze regionali può essere una grande occasione. Se tutte le Regioni avessero avanzato la stessa proposta sulla autonomia differenziata, noi avremmo potuto ridiscutere quella che è una ingiustizia profondissima: il fatto che il Nord, nei finanziamenti ordinari ed esclusi i piani straordinari, vede attribuirsi molte più risorse rispetto al Sud. Tirarsi fuori da questa iniziativa significa far sparire il Sud dal tavolo del negoziato».
Ma come risolverebbe la questione cruciale del trasferimento di risorse per le nuove competenze?
«Stabilendo un principio fermo: a parità di obbiettivi da raggiungere, va corrisposta la stessa dimensione di budget e capitale umano. Così sarebbero fissati costi e risultati identici su tutto il territorio nazionale. Solo in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi si applicherebbero sanzioni o, al contrario, bonus premiali in caso di risultati di valore».
Il governo pare diviso. Toccasse a lei decidere?
«Farei come suggerito da qualcuno: maggiori poteri a tutte le Regioni. Del resto, gli italiani non la pensano diversamente visto che hanno respinto la riforma costituzionale che accentrava i poteri sul governo centrale».
Io avrei dato maggiori poteri a tutti i territori E gli italiani che hanno bocciato le riforme concordano