Corriere della Sera

Bicchieri e filtri nella pancia della tartaruga morta

Era in una spiaggia del Cilento. La biologa: nell’80 % dei casi hanno mangiato rifiuti di plastica

- 2 1 3 Fabrizio Geremicca

un depuratore alla foce del fiume Sele, nel Salernitan­o, e che sono stati poi avvistati in tutto il Mediterran­eo, dalle coste italiane alla Francia, dalla Spagna al Nordafrica.

«Purtroppo — racconta Sandra Hochscheid, la biologa tedesca che coordina il centro ricerche sulla tartaruga marina della stazione zoologica Dohrn — non è la prima volta che riscontria­mo così tanta plastica nello stomaco e nell’intestino degli esemplari di Caretta caretta che esaminiamo e curiamo. Nell’80 per cento dei casi abbiamo trovato rifiuti plastici. Li ingoiano accidental­mente oppure perché li scambiano per meduse, prede di elezione».

Dei circa 90 esemplari che ogni anno arrivano al centro delle tartarughe marine — una quarantina vivi e gli altri già morti — almeno una settantina hanno mangiato plastica. «La casistica degli oggetti che abbiamo scoperto nello stomaco e nell’intestino dei nostri pazienti o degli animali già deceduti — prosegue Hochscheid — è varia. Involucri di gelati e merendine, tappi di plastica, pezzi di bicchieri e piatti monouso, polistirol­o, cotton fioc, cannucce. Perfino un clistere».

Proprio per la sua attitudine La vicenda

● Un esemplare di tartaruga Caretta caretta è stato trovato morto su una spiaggia di Camerota, nel Cilento

● Nel suo stomaco i ricercator­i hanno trovato una grande quantità di oggetti di plastica che le sono stati letali a ingoiare tutto quello che le passi davanti, la tartaruga Caretta caretta è un indicatore prezioso dello stato di salute del Mediterran­eo e racconta con impietosa fedeltà la mole di rifiuti che fluttua a pelo d’acqua e nelle profondità. È la testimone di un disastro in corso d’opera che, però, potrebbe trasformar­si nel motore di un cambio di mentalità. «I bambini che vengono a visitare il nostro ospedale delle tartarughe a Portici — riferisce la biologa tedesca — domandano spesso come e perché si siano ammalate. Noi parliamo della plastica, della necessità di impiegarla il meno possibile, di riciclarla, di non abbandonar­la in mare e in natura. I bimbi ascoltano, guardano le tartarughe in vasca e ho la sensazione che capiscano».

 ??  ?? 1 I sette dischi circolari trovati dai ricercator­i di Napoli nello stomaco della tartaruga, erano dei filtri che, un anno fa, erano finiti a milioni in mare per un guasto a un depuratore alla foce del Sele, nel Salernitan­o2 I resti di un bicchiere di plastica da caffè 3 Un involucro con la scritta in arabo
1 I sette dischi circolari trovati dai ricercator­i di Napoli nello stomaco della tartaruga, erano dei filtri che, un anno fa, erano finiti a milioni in mare per un guasto a un depuratore alla foce del Sele, nel Salernitan­o2 I resti di un bicchiere di plastica da caffè 3 Un involucro con la scritta in arabo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy