Salvataggio Astaldi all’ultimo minuto
Salini-impregilo è pronta ad aprire il paracadute per Astaldi, ma l’offerta complessiva del general contractor richiede ancora tempo per essere messa a punto. «La nostra è una proposta complicata, seria, che richiede un grande lavoro perché si crea un grande gruppo», ha detto ieri l’amministratore delegato di Salini-impregilo, Pietro Salini. L’idea sarebbe quella di creare attorno al general contractor un campione nazionale delle costruzioni, consolidando oltre ad Astaldi altre società, come per esempio Condotte. Ma in prima battuta è necessario salvare Astaldi. Oggi scade il termine per la presentazione in Tribunale del piano di ristrutturazione, nell’ambito della procedura di concordato preventivo, e ieri sera il consiglio di Impregilo ha approvato una proposta «in continuità» che prevede come condizioni la nomina di un chief risk officer e una condivisione delle competenze, in modo da dare continuità ai contratti e ai cantieri. Si tratta solo del primo passo del più ampio progetto «di sistema», a cui potrebbe partecipare anche la Cdp, in cui è previsto un rafforzamento della stessa Salini Impregilo. «Noi — ha spiegato Salini — pensiamo che un progetto più ampio richieda chiaramente dei mezzi a disposizione e che non debba indebolire la nostra capacità finanziaria» e quindi c’è «la necessità di incrementare la dotazione di capitale».