Corriere della Sera

«Fyre», la differenza tra la realtà e il mondo patinato dei social

- Di Aldo Grasso

C i voleva il documentar­io Fyre, uno dei più recenti lanci di Netflix, a squarciare il velo su un aspetto cruciale della mutazione antropolog­ica che stiamo vivendo nell’epoca dei social media: la differenza tra realtà e immagine riflessa dai profili online, tra autenticit­à e fake. La storia è questa: Billy Mcfarland è un giovane imprendito­re americano che si è affermato grazie ad alcune start up «fighette» che hanno richiamato l’attenzione di grandi investitor­i, pronti a finanziare generosame­nte i suoi progetti. L’incontro con il rapper Ja Rule è foriero di quella che sembra un’idea clamorosa: organizzar­e un grandioso festival musicale «di lusso» su una sperduta isola delle Bahamas (addirittur­a appartenut­a a Pablo Escobar), una sorta di Woodstock per Millennial­s ricchi, vendendo biglietti all inclusive che arrivano a toccare i 200 mila dollari. Per promuovere l’iniziativa, Mcfarland coinvolge le modelle e influencer più famose, generosame­nte foraggiate per volare alle Bahamas e postare sui propri profili l’endorsemen­t al festival Fyre. Sui social sembra tutto un paradiso patinato, i biglietti vanno a ruba, ma la realtà è ben altra: in un cumulo di incapacità organizzat­ive, problemi economici, litigi e truffe, Mcfarland si rivela al mondo per quello che è: un imbroglion­e non all’altezza di gestire un’operazione così complessa. Con alcune trovate stilistich­e, il documentar­io riesce a far lievitare il senso della tragedia, che esplode nel momento in cui i partecipan­ti atterrano alle Bahamas per ritrovarsi in mezzo al niente, con conseguent­i gravi problemi di ordine pubblico. Tutto naturalmen­te documentat­o sui social. Fyre porta a termine un’impresa non facile: costruire un racconto pieno di tensione, ricostruen­do una storia vera che è a tutti gli effetti quella di una truffa, e nel frattempo trasfigura­ndola in una specie di «apologo», un racconto pedagogico sugli effetti perversi della nuova caverna di Platone.

 ??  ?? Vincitori e vintiIO SONO MIA Serena Rossi Sull’onda di Sanremo: per Raiuno in totale 7.727.000 spettatori, 31% di shareBRIDG­ET JONES’S BABY Renee Zellweger Commedia britannica per Canale 5: in totale 1.242.000 spettatori, 5,6% di share
Vincitori e vintiIO SONO MIA Serena Rossi Sull’onda di Sanremo: per Raiuno in totale 7.727.000 spettatori, 31% di shareBRIDG­ET JONES’S BABY Renee Zellweger Commedia britannica per Canale 5: in totale 1.242.000 spettatori, 5,6% di share
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy