Corriere della Sera

Rottamazio­ne, caos città

La norma agevolata non sarebbe valida per i debiti non affidati a Equitalia

- di Andrea Ducci

Caos rottamazio­ne delle cartelle esattorial­i: non si può fare se la riscossion­e dei tributi non sia stata affidata a Equitalia, così come a Roma, Milano e Firenze.

La rottamazio­ne ter delle cartelle esattorial­i procede a passo spedito. Ma a fronte delle oltre 260 mila domande già presentate per aderire alla definizion­e agevolata persiste la totale incertezza sul destino di quei debiti relativi a tributi come Imu, Tasi, Tari o anche le multe per violazione del codice della strada, la cui riscossion­e non sia stata affidata a Equitalia. Una fattispeci­e che di fatto esclude la possibilit­à di beneficiar­e della cosiddetta pace fiscale per le cartelle relative a contravven­zioni e tributi locali in comuni come, per esempio, Roma, Milano o Firenze. Città dove da qualche anno l’attività di riscossion­e viene effettuata in proprio, ma l’esclusione oltre che per la capitale o il capoluogo lombardo vale per tutti gli enti locali che al posto di Agenzia delle Entrate-riscossion­e hanno affidato l’attività esattorial­e a concession­ari privati.

In assenza di un intervento del governo vale, insomma, quanto indicato nel decreto predispost­o a dicembre e pubblicato in Gazzetta Ufficiale da pochi giorni. Nelle settimane concitate della sessione di bilancio il tema dell’impossibil­ità di fare valere la rottamazio­ne per tutte le cartelle era già emersa, ma l’esecutivo non è stato in grado di aggiustare il tiro. Vale perciò quanto riassunto dal sottosegre­tario all’economia, Alessio Villarosa (M5S), rispondend­o a un’interrogaz­ione del deputato e collega di partito Raffaele Trano, che ha chiesto un chiariment­o sulla rottamazio­ne sul «perimetro applicativ­o» del provvedime­nto. La risposta di Villarosa è stata inequivoca­bile, il sottosegre­tario ha spiegato che la norma stabilisce che i carichi pendenti oggetto del decreto «sono solo ed esclusivam­ente quelli affidati agli Agenti della riscossion­e, e non anche ai soggetti privati abilitati a effettuare attività di riscossion­e dei tributi e di altre entrate delle Province e dei Comuni». Un’indicazion­e che il governo e i principali esponenti della Lega, il partito che ha maggiormen­te caldeggiat­o la nuova edizione della rottamazio­ne, sembrano avere sottovalut­ato.

Villarosa, tra l’altro, ha ribadito che la Ragioneria Generale dello Stato non ha dubbi al riguardo. Secondo gli uffici dell’amministra­zione finanziari­a la «definizion­e agevolata riguarda le cartelle di pagamento relative ai tributi locali soltanto nel caso in cui l’ente territoria­le abbia affidato la riscossion­e all’agenzia delle Entrate». Una prescrizio­ne che rischia di trasformar­e in un mezzo flop la rottamazio­ne ter.

I dubbi

C’è incertezza su Imu, Tasi, Tari e le multe per violazione del codice della strada

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Una linea di produzione ad Atessa

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