Rottamazione, caos città
La norma agevolata non sarebbe valida per i debiti non affidati a Equitalia
Caos rottamazione delle cartelle esattoriali: non si può fare se la riscossione dei tributi non sia stata affidata a Equitalia, così come a Roma, Milano e Firenze.
La rottamazione ter delle cartelle esattoriali procede a passo spedito. Ma a fronte delle oltre 260 mila domande già presentate per aderire alla definizione agevolata persiste la totale incertezza sul destino di quei debiti relativi a tributi come Imu, Tasi, Tari o anche le multe per violazione del codice della strada, la cui riscossione non sia stata affidata a Equitalia. Una fattispecie che di fatto esclude la possibilità di beneficiare della cosiddetta pace fiscale per le cartelle relative a contravvenzioni e tributi locali in comuni come, per esempio, Roma, Milano o Firenze. Città dove da qualche anno l’attività di riscossione viene effettuata in proprio, ma l’esclusione oltre che per la capitale o il capoluogo lombardo vale per tutti gli enti locali che al posto di Agenzia delle Entrate-riscossione hanno affidato l’attività esattoriale a concessionari privati.
In assenza di un intervento del governo vale, insomma, quanto indicato nel decreto predisposto a dicembre e pubblicato in Gazzetta Ufficiale da pochi giorni. Nelle settimane concitate della sessione di bilancio il tema dell’impossibilità di fare valere la rottamazione per tutte le cartelle era già emersa, ma l’esecutivo non è stato in grado di aggiustare il tiro. Vale perciò quanto riassunto dal sottosegretario all’economia, Alessio Villarosa (M5S), rispondendo a un’interrogazione del deputato e collega di partito Raffaele Trano, che ha chiesto un chiarimento sulla rottamazione sul «perimetro applicativo» del provvedimento. La risposta di Villarosa è stata inequivocabile, il sottosegretario ha spiegato che la norma stabilisce che i carichi pendenti oggetto del decreto «sono solo ed esclusivamente quelli affidati agli Agenti della riscossione, e non anche ai soggetti privati abilitati a effettuare attività di riscossione dei tributi e di altre entrate delle Province e dei Comuni». Un’indicazione che il governo e i principali esponenti della Lega, il partito che ha maggiormente caldeggiato la nuova edizione della rottamazione, sembrano avere sottovalutato.
Villarosa, tra l’altro, ha ribadito che la Ragioneria Generale dello Stato non ha dubbi al riguardo. Secondo gli uffici dell’amministrazione finanziaria la «definizione agevolata riguarda le cartelle di pagamento relative ai tributi locali soltanto nel caso in cui l’ente territoriale abbia affidato la riscossione all’agenzia delle Entrate». Una prescrizione che rischia di trasformare in un mezzo flop la rottamazione ter.
I dubbi
C’è incertezza su Imu, Tasi, Tari e le multe per violazione del codice della strada