Lo Stato ora paga prima
Il ritardo di Roma scende a 8 giorni, quello di Milano è a uno. Campania puntuale
Pagamenti pubblici (un po’) più veloci. A sorpresa lo Stato salda i conti. Il ritardo di Roma scende a 8 giorni, quello di Milano a uno. Campania puntuale.
Che la pubblica amministrazione italiana sia irriformabile è uno degli inconfessati presupposti che trova tanti, se non tutti, d’accordo: nella maggioranza, all’opposizione, a Roma come a Bruxelles. E come tutte le ipotesi date per scontate avrà anche un grano di verità, ma per molti aspetti si sta dimostrando falsa. Il traguardo dell’efficienza resta lontano, eppure per chi osserva con un po’ di attenzione in certe aree hanno iniziato a emergere segni di miglioramento inattesi.
I dati di Farmindustria
Lo si è visto pochi giorni fa, quando Farmindustria ha pubblicato i dati aggiornati a dicembre sui tempi di pagamento delle forniture di farmaci da parte delle Regioni. Probabilmente per la prima volta nella storia d’italia, in media nazionale i bonifici non solo sono arrivati entro i tempi di legge (60 giorni), ma lo hanno fatto persino con un lieve anticipo. Si paga in genere a 58 giorni, quando erano 151 a metà 2015 e 251 nel 2012. Le statistiche complessive, peraltro, nascondono storie diverse fra loro. La Calabria resta l’amministrazione meno efficiente del Paese, con 219 giorni medi per saldare i fornitori di farmaci e persino un lieve peggioramento rispetto al 2017. Ma non tutto il Sud è immobile. I tempi di pagamento dei farmaci, per esempio, in Campania crollano a 35 giorni dai 162 giorni del 2015: dal terzo dato peggiore d’italia al terzo posto nel Paese dopo il Veneto e davanti anche a Lombardia ed Emiliaromagna. Anche il Lazio, che era in dissesto e alla paralisi dei pagamenti in anni molto recenti, dal 2015 ha dimezzato i tempi e oggi rispetta le scadenze di legge; sui saldi dei farmaci fa persino meglio del Trentino-alto Adige.
Non tutto il sistema fa progressi, naturalmente. Assobiomedica, che segue il comportamento delle strutture sanitarie pubbliche verso tutte le imprese fornitrici, mostra un’abbondanza di situazioni ancora inaccettabili. Non solo fra i peggiori in assoluto, come l’azienda sanitaria provinciale di Crotone (paga a 456 giorni) o l’ospedale Mater Domini di Catanzaro (454). Anche nei grandi numeri i progressi nella Sanità sono talmente lenti da far rischiare l’asfissia finanziaria ai creditori: nella media nazionale, il settore sanitario paga