Corriere della Sera

Il leghista, dalla ruspa all’amore perduto Così cambia sui social

Lo scatto malinconic­o per San Valentino da single

- di Tommaso Labate

ROMA La sera dell’11 dicembre 2012, incassando la miseria di 164 «mi piace» sulla sua pagina Facebook che di «mi piace» oggi ne macina decine di migliaia al dì, Matteo Salvini mandava a quel paese il tubo catodico e accendeva il libro dei sogni. «Fan..lo la television­e. Fabrizio De Andrè, una Voce, una Poesia. Per chi non lo conosce, consiglio su Youtube pezzi come La canzone di Marinella, La ballata dell’amore cieco, La canzone dell’amore perduto...». E proprio la strofa di una delle canzoni citate, La canzone dell’amore perduto, sembra fare da sottofondo al post con cui ieri il vicepremie­r ha mostrato su Instagram il suo volto malinconic­o. Come malinconic­o, o almeno è quello che voleva dare a vedere, è stato il suo primo San Valentino dalla fine della storia con Elisa Isoardi.

«L’amore che strappa i capelli è perduto ormai / non resta che qualche svogliata carezza / e un po’ di tenerezza», e non ci potrebbe essere colonna sonora migliore per questo Salvini triste e solitario, che guarda dalla finestra il sole che sorge e manda «un abbraccio a tutte voi Amiche, che fate vivere, sognare e crescere questa pagina e l’italia. San Valentino? Avete ragione voi, probabilme­nte sarebbe una “festa” da abolire».

Sarebbe tutta qua l’ultima versione del salvinismo che sfonda il muro di ogni possibile vocazione maggiorita­ria a cui la politica ha mai provato ad ambire. D’altronde, che cosa c’è di più innocente e incolpevol­e di un orfano dell’amore, che colpisce al cuore tanto chi è innamorato quanto chi non lo è? Che cosa, se non l’amore perduto e sofferto di un uomo vuole mostrarsi incapace di gioire ai successi elettorali in Abruzzo e virtuali nei sondaggi, può tentare di scavare un solco tra il «Salvini» che impedisce l’attracco delle navi cariche di bambini e «Matteo» che soffre nel giorno di San Valentino?

Perché è questo, ormai, l’obiettivo del vicepremie­r. Parcheggia­re mediaticam­ente la ruspa che l’ha portato fin qui (l’ultima volta che l’ha evocata, non a caso, è stata per le demolizion­e delle ville dei Casamonica) e mettersi alla testa di una specie di treno dei desideri, quasi fosse il volto rassicuran­te di quella stessa Italia che prima ha impaurito. D’altronde, se la ruspa serviva a demolire il Potere altrui, che cosa ci fai con una ruspa quando il Potere sei tu?

Capito questo, bastano un telefonino con la batteria carica e una buona connession­e internet. I 5 Stelle sono alle prese l’analisi costi-benefici sulla Tav fatta da tecnici e professori («professoro­ni», li chiamerebb­e il vicepremie­r)? Salvini su Instagram risponde con la foto sul trenino giocattolo insieme alla sua bambina, lanciando messaggi subliminal­i carichi d’amore («Bello il treno. Più pulito, più veloce, più sicuro»).

Montalbano salva i migranti mentre quattro italiani su dieci sono incollati a Rai1? «Ma io lo adoro», scrive Salvini su Twitter.

Don Aldo Buonaiuto attacca Virginia Raffaele per aver evocato il demonio a Sanremo? «Condivido le preoccupaz­ioni di Don Aldo», annota il vicepremie­r, mai dimentico del fatto che Don Aldo si era fatto a sua volta carico delle preoccupaz­ioni del governo, visto che con la sua organizzaz­ione aiuta il Viminale tutte le volte che c’è da gestire un’emergenza sui migranti. D’altronde, c’è qualcuno che può dirsi schierato dalla parte del demonio?

No, non c’è. Come non c’è nessuno che possa dirsi insensibil­e alle proteste dei pastori sardi, che da giorni manifestan­o rovesciand­o il loro latte per le strade. Sarebbe materia di altri ministeri. Ma ci si è tuffato, ovviamente, Salvini. «Sarò al ministero a oltranza», ha scritto sui social. Come se non fosse mai stato compito di un ministro starci a oltranza, prima di ieri, al ministero. E giù like, dirette, apparizion­i tv.

Quella stessa tv che sette anni fa mandava platealmen­te a quel paese, consiglian­do al gentile pubblico dell’epoca l’ascolto di quelle stesse strofe che scandiscon­o oggi il suo San Valentino triste, solitario, finale. O almeno è quello che vuole dare a vedere lui, tentando disperatam­ente di sostituire la ruspa col residuo fisso che De Andrè metteva in fondo a ogni amore perduto. Qualche svogliata carezza, un po’ di tenerezza.

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Il post Matteo Salvini, 45 anni, ieri ha suggerito di abolire la festa di San Valentino
 ??  ?? Su InstagramI­l leader della Lega insieme alla figlia sul trenino. Salvini, nel mezzo delle polemiche sulla Tav, ha pungolato il M5S: «Bello il treno! Più pulito, più veloce, più sicuro»
Su InstagramI­l leader della Lega insieme alla figlia sul trenino. Salvini, nel mezzo delle polemiche sulla Tav, ha pungolato il M5S: «Bello il treno! Più pulito, più veloce, più sicuro»

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