Amazon sbatte la porta: via da New York
Jeff Bezos scarica New York: cancellati i piani per la costruzione della nuova sede di Amazon a Long Island City, nel Queens. La società spiega in un post pubblicato ieri: «Mentre i sondaggi mostrano che il 70% dei newyorkesi appoggia il nostro progetto, alcuni politici, a livello statale e locale, hanno messo in chiaro che si oppongono alla nostra presenza e che non intendono lavorare per instaurare quel tipo di relazione che è necessaria».
La decisione è clamorosa, anche se era nell’aria da giorni. Per Amazon è un incidente di percorso. Per il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, e per il sindaco della città, Bill de Blasio, una pesante sconfitta politica, nonché un danno di immagine. Hanno vinto, invece, i democratici locali e la neodeputata Alexandria Ocasio-cortez, eletta nel distretto di Bronx e Queens, schierati contro l’operazione.
Il governatore Cuomo aveva offerto all’azienda sconti fiscali e incentivi per un valore di 3 miliardi di dollari, più la costruzione di un eliporto. In cambio Amazon si impegnava a creare tra i 25 e i 40 mila posti di lavoro. Obiezione di Ocasiocortez: troppe agevolazioni pubbliche, concesse a una delle società più floride d’america. La protesta di una parte dei cittadini è stata raccolta dai democratici più radicali, ora in maggioranza nel Parlamento dello Stato di New York. Il capofila del movimento anti-amazon è stato il senatore statale Michael Gianaris, 48 anni, che pure era stato tra i firmatari della lettera inviata a Bezos per sponsorizzare la candidatura del Queens.
Il passaggio decisivo è arrivato la settimana scorsa: Gianaris viene nominato nel board della «Public Authorities Control Board», l’autorità di garanzia che può bloccare i nuovi progetti urbanistici, compreso, quindi, quello di Amazon.