Il Salone di Leonardo
A Milano design, eventi e mostre ispirate al genio di da Vinci «Modello per le aziende del mobile»
MILANO Ingegno. Parola che mette assieme creatività, bravura, innovazione. Nel pensare e nel fare. Il rimando dichiarato è a Leonardo, di cui quest’anno si celebra il 500esimo dalla scomparsa, il suo emblema (tangibile) sarà la 58esima edizione del Salone del Mobile, dal 9 al 14 aprile alla fiera di Rho e nelle manifestazioni sparse per la città in quella che è la design week più importante al mondo. Ingegno si aggiunge alle 10 parole del Manifesto lanciato l’anno scorso dal Salone, proclama della volontà di Milano di fare squadra per costruire un futuro di qualità. E la città ha risposto, come testimoniano molti riconoscimenti arrivati anche dall’estero.
Rischio e concretezza
Se Emanuele Orsini, presidente di Federlegno Arredo, afferma che l’ingegno è un concetto insito nel design capace di guardare alle proprie radici per proiettarsi nel futuro, Claudio Luti, presidente del Salone del Mobile, spiega che dietro il tributo leonardesco e il proclama «c’è però tanta concretezza. Leonardo aveva la curiosità, la capacità di rischiare e la visione. Come l’hanno, in piccolo, tutte le nostre imprese». Lo mostreranno le iniziative culturali a lui ispirate. A cominciare dall’installazione immersiva di Marco Balich «Aqua, la visione di Leonardo» alla conca dell’incoronata. «Grazie anche alle immagini che scorreranno su un grande schermo, rappresenterà il senso delle vie d’acqua nella città del futuro», dice l’ideatore dell’albero della Vita all’expo 2015. L’altra mostra «De-signo. La cultura del design italiano prima e dopo Leonardo» a cura di Davide Rampello (padiglione 24 della fiera) giocherà sull’analogia semantica tra design e disegno per raccontare il lascito culturale di Leonardo nella progettazione.
Il fattore estero
Alla Fiera le aziende presenti saranno ben 2.100. È l’anno di Euroluce assieme a Workplace 3.0 (la sezione dell’ufficio), che diventa trasversale perché i luoghi di lavoro sono ormai ibridi e simili nell’arredo a una casa. «Aver liberato i due padiglioni destinati all’ufficio ci ha permesso di aprire a tanti marchi che da anni aspettavano di poter esporre», precisa Luti. Altra novità, tra design e decorazione, è il percorso denominato S. Project.
«L’edizione passata è stata da record e dobbiamo mantenere questa leadership», continua Luti che, reduce da un periodo di visite all’estero, racconta con soddisfazione come il Salone continui a rimanere per gli stranieri un appuntamento imperdibile: «I Saloni che organizziamo a Mosca e a Shanghai sono perfetti per migliorare le relazioni, ma poi tutto si gioca qui, a Milano. In fiera».
La città che, tutti concordi, diventa corale nel mostrare e accogliere, sarà come sempre un fervore di iniziative: «Aperta, disponibile: non a caso qui convergono il 30% degli investimenti stranieri; e il turismo è cresciuto nel dopo Expo del 50%», dice il sindaco Beppe Sala. E il Salone crea un ponte con i luoghi più simbolici: Brera, la Scala («Avremo un concerto con Riccardo Chailly») e soprattutto la Triennale.
Leonardo aveva la capacità di rischiare delle nostre imprese
Il nuovo museo
Racconta il suo presidente, Stefano Boeri: «L’8 aprile inaugureremo la collezione permanente del design. Dopo, si avvierà la progettazione di un nuovo grande museo che custodirà la storia del design italiano e porterà Milano, la Triennale e il Salone ad essere un unico asse di creatività». Sulla scia di questa iniziativa, il ministro per i beni e le attività culturali Alberto Bonisoli ha annunciato uno stanziamento di 10 milioni di euro a sostegno del progetto museale e della valorizzazione del patrimonio del design: «Ho costituito una commissione per favorire un’azione concreta da parte del governo di tutela e di promozione a diversi livelli. Il design fa parte dell’immaginario italiano, è nostro dovere salvaguardarlo».
Il museo e il sostegno al design: dal governo 10 milioni di euro