Corriere della Sera

SALVINI CON DI MAIO SI TROVA BENE MA LA STAGNAZION­E HA UN PREZZO C’

- Antonio Mottola, Roma

Le lettere firmate con nome, cognome e città e le foto vanno inviate a

«Lo dico al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579

lettere@corriere.it lettereald­ocazzullo @corriere.it

Aldo Cazzullo - «Lo dico al Corriere» «Lo dico al Corriere» @corriere

Caro Aldo,

la politica della Lega non ricorda quella socialista, durante la 1° Repubblica? Al governo con la Dc, a livello locale col Pci. La Lega: al governo coi grillini, con FI e FDI alle amministra­tive. Con la differenza che i socialisti speravano di portare i comunisti su posizioni riformiste; i leghisti hanno tutto l’interesse di restare nel governo perché porta consensi. Pertanto, per ora, non ci sarà crisi di governo. In attesa di completare l’opa su Forza Italia, per poi fare una coalizione con Fratelli d’italia improntata su posizione di destra, sovranista e isolazioni­sta. I grillini continuera­nno a stare al governo a meno che il comico genovese stacchi la spina. Caro Antonio, è del vero nella sua analisi. Non credo però che Grillo o Casaleggio o Di Maio staccheran­no la spina al governo: difficilme­nte ricapiterà loro di prendere un terzo dei voti ed esprimere il presidente del Consiglio, il vice, il presidente della Camera e alcuni tra i principali ministri. Inoltre i 5 Stelle non hanno un altro schema di gioco, a meno che Zingaretti non offra un dialogo che costerebbe però al Pd l’ennesima scissione. Salvini invece di schemi ne ha due. Lei ha ragione, signor Mottola: il capo della Lega non ha intenzione di smettere di giocare una partita che sta vincendo. Finché la Lega continua a crescere, a scapito degli alleati storici di Forza Italia e di quelli nuovi dei 5 Stelle, perché cambiare? Però anche a Salvini potrebbe non capitare più di essere al 35 per cento. Dal punto di vista culturale e anche linguistic­o Matteo preferisce governare con i grillini piuttosto che tornare con Berlusconi, con cui non si è mai preso. Però rompere del tutto con un uomo che continua a controllar­e un impero editoriale non conviene a nessuno. Il rischio per Salvini è che a decidere per lui sia il destino o la crisi economica e finanziari­a. Il consenso per il governo è ancora alto perché nella percezione popolare Salvini e Di Maio rappresent­ano ancora il «Noi» contro «Loro», che si accumulano al ritmo di un nemico al giorno: la Banca d’italia, Verhostadt, Mahmood, l’inps, la giuria d’onore di Sanremo… Prima o poi però la stagnazion­e reclamerà il suo prezzo.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy