Oggi il match ball con Marotta
Lautaro lo sostituisce contro il Rapid Vienna e segna il gol della vittoria
VIENNA Mauro Icardi può prendersi il suo tempo per provare a far pace e scusarsi con i compagni, che oggi rivedrà per la prima volta dopo aver perduto i galloni da capitano. Più complicato ricucire con la tifoseria. Al Weststadion di Vienna lo spicchio nerazzurro tributa a Samir Handanovic il coro «C’è solo un capitano» e così certifica il passaggio di consegne della fascia. L’inter non ha fretta di recuperare Icardi, perché può contare sull’argentino di riserva: Lautaro Martinez. Dopo il Parma, El Toro incorna anche il Rapid Vienna e mette in discesa la qualificazione agli ottavi di Europa League. Con lui in campo dall’inizio non cambia però nulla: i nerazzurri rimangono macchinosi, incapaci di arrivare al tiro, involuti negli uomini più rappresentativi (Nainggolan e Perisic), tenuti in piedi proprio da Handanovic, bravo a preservare con una paratona il successo. Serve un rigore a fine primo tempo per spezzare l’equilibrio contro i modesti austriaci: Lautaro se lo guadagna e lo trasforma. Il gol-vittoria offusca, ma non cancella, l’ombra di
Icardi. Luciano Spalletti proverà a recuperarlo, intanto promuove il suo vice. «C’è molto di Lautaro nella vittoria. Aveva una responsabilità importante dopo quanto accaduto. Fuori area gioca molto bene, bisogna vedere se dentro sarà bravo come Mauro. Con Icardi parlerò, spero reagisca», si augura l’allenatore. L’argentino pare battagliero e ha rotto il silenzio via social: «A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio», la citazione dello scrittore Mark Twain e non si Mauro Icardi alla Pinetina; sopra, gli auguri di San Valentino a Wanda Nara sa se sia un riferimento alle dichiarazioni di Spalletti e Ausilio. Poi ha fatto i complimenti a Lautaro: «Felicitazioni per il gol».
Dopo averlo degradato, la società con l’ex capitano avvierà la fase due: pace e recupero, unica strada percorribile. L’attaccante ieri si è presentato ad Appiano Gentile per cure alla caviglia. «Non è infortunato», ha sottolineato il ds, Piero Ausilio, togliendo alibi al giocatore che ha rifiutato la convocazione a Vienna. «Viene sempre il noi prima dell’io».
La «rieducazione» di Icardi comincerà oggi. A fine allena- mento lo attenderanno l’ad Marotta e il tecnico Spalletti, accompagnati dal responsabile dello staff sanitario Piero Volpi. L’incontro servirà a far comprendere al giocatore i suoi errori. L’inter non lo multerà, avergli tolto la fascia non è un provvedimento disciplinare. Se sarà convocato domenica con la Samp lo deciderà l’allenatore, in totale libertà.
Icardi un alleato lo ha trovato in Massimo Moratti. «È stato messo tutto in piazza, non è bello. Mi sembra inutile a metà stagione togliergli la fascia: senza più la possibilità di venderlo, non so che vantaggi possa portare. Per me era un ottimo capitano», ha detto l’ex presidente. Parole opposte alla direzione imboccata dal club, più in sintonia con il giudizio dell’ex bandiera Sandro Mazzola: «Hanno fatto bene». Si vedrà, di certo è passato un concetto: la legge è uguale per tutti.