Trump pronto alla sfida nei tribunali I democratici: fa a pezzi la Costituzione
Lo stato di emergenza per il Muro suscita dubbi anche tra i repubblicani. I costi: 8 miliardi
I costi del Muro sono economici: 8 miliardi di dollari. Politici: partito repubblicano diviso, aspro scontro con i democratici. Istituzionali: ricorsi ai tribunali e lunghe dispute giuridiche che forse possono arrivare fino alla Corte Suprema. Ma ieri Donald Trump ha detto di aver calcolato tutto e ha quindi proclamato «lo stato di emergenza nazionale» pur di costruire un tratto di muro al confine con il Messico. Il presidente è convinto di poter vincere su tutta la linea. Anche davanti ai giudici: «È triste dirlo, ma il decreto esecutivo verrà impugnato nelle corti e purtroppo dovremo affrontare questa trafila; ma ci daranno ragione, vinceremo felicemente».
Il partito democratico è già mobilitato. I due leader parlamentari, Nancy Pelosi, speaker della Camera, e Chuck Schumer, numero uno al Senato, accusano il presidente di «volere fare a pezzi la Costituzione». E avvertono: «Faremo il possibile per impedirlo nel Congresso, nei tribunali e davanti all’opinione pubblica».
Trump ha tenuto una lunga conferenza stampa nel Giardino delle Rose, alla Casa Bianca, prima di firmare il provvedimento bipartisan approvato nella notte di San Valentino dal Congresso. Un pacchetto che ha evitato lo shutdown, stanziando fondi per l’amministrazione federale fino al prossimo settembre. Inoltre la legge destina 1,375 miliardi all’installazione di «barriere fisiche» su circa 88 chilometri alla frontiera. Con un vincolo: no all’edificazione di muri in cemento. «Troppo poco, non sono soddisfatto, la crisi è reale», ha commentato Trump, tornando poi a descrivere «la disastrosa situazione» alla frontiera, in balia di «gang criminali, trafficanti di droga e di esseri umani».
«L’emergenza nazionale» servirà ad aggirare il tetto di spesa imposto da Capitol Hill. Ora Trump punta a recuperare 6,7 miliardi di dollari da tre caselle già coperte: 3,6 miliardi dal budget del Pentagono per opere di utilità per l’esercito; 2,5 miliardi da vari programmi anti droga e altri 600 milioni dalle riserve forfettarie del Tesoro. In totale, quindi, la Casa Bianca potrebbe mettere insieme circa 8 miliardi di dollari: più dei 5,7 miliardi richiesti al Congresso a dicembre.
Quasi tutti i giornalisti hanno contestato i dati evocati da Trump per attivare una procedura così grave, in passato mai utilizzata per aggirare le prerogative del Parlamento sul bilancio. Le statistiche di fonte governativa segnalano in realtà che i flussi degli immigrati illegali, così come i crimini commessi da queste persone, sono in calo. Inoltre circa il 90% della droga transita dalle dogane e non attraverso il border non protetto. Trump ha fatto appello a numeri non precisati forniti dal ministero della Sicurezza interna. Poi ha indicato la prima fila, dove erano seduti i parenti di americani assassinati da migranti illegali: «Chiedete a loro».
Dalla prossima settimana comincerà lo scontro alla Camera, controllata dai democratici, e al Senato, in mano ai repubblicani. I primi cercheranno di far passare una risoluzione per bloccare il trasferimento di risorse dal ministero della Difesa. Bisognerà vedere, però, se saranno appoggiati da quei repubblicani che finora si sono schierati contro l’ipotesi dell’emergenza nazionale. Il leader dei conservatori al Senato, Mitch Mcconnell ha difeso la strategia della Casa Bianca: «È l’inevitabile conseguenza dell’ostruzionismo dei democratici». In ogni caso il presidente potrebbe opporre il veto e innescare lo scontro totale con i democratici.
Trump ha anche parlato del negoziato commerciale con la Cina, dicendo che potrebbe anche allungare la scadenza della trattativa fissata per il 2 marzo. Poi un fuori programma sul Premio Nobel: «Lo hanno dato a Barack Obama 15 secondi dopo che era arrivato alla Casa Bianca. E lui stesso si chiedeva perché. A me forse non lo daranno mai, nonostante tutto quello che ho fatto. Guardate, per esempio, come ho cambiato i rapporti con la Corea del Nord».