Il sistema che «vede» grazie al Dna tutto quello che è contenuto nei cibi
Riconoscere la qualità di un alimento. Scoprire la sua composizione, la sua origine e soprattutto se è contraffatto o no. Un problema sempre più attuale e frequente cui i ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) hanno cercato rimedio ideando la piattaforma «Foodcode», un sistema innovativo di riconoscimento genetico per rilevare la presenza di qualunque specie animale o vegetale presente in materie prime, miscele o prodotti lavorati alimentari. Si tratta di una sorta di rilevatore di Dna («Dna Catering») che, secondo i ricercatori, è «una strategia efficiente perché è presente in tutti gli organismi viventi e di conseguenza in tutti i prodotti alimentari derivati». Inoltre, «non è suscettibile ai cambiamenti climatici o dietetici ed è più stabile alle proteine a ph, alle variazioni di temperatura o pressione che le materie prime possono subire durante il ciclo di produzione». Quindi, per rilevare le componenti dell’alimento basterà «fotografarlo» con un piccolo macchinario che determinerà il Dna di tutte le sue componenti e genererà un codice Qr leggibile da un qualsiasi smartphone che indicherà subito di cosa è composto il cibo che stiamo per mangiare. Il brevetto del Cnr sarà a Milano all’«innovagorà».