Cremona contro Brindisi La Coppa della rivoluzione ha una finale a sorpresa
Bologna e Sassari k.o., è basket spettacolo anche senza le grandi
E quando ti ricapita più un’occasione del genere? Spesso, verrebbe da dire, vedendo come Milano (e nel suo piccolo pure Venezia) approccia ogni anno le Final Eight di Coppa Italia, professorini che arrivano per insegnare pallacanestro e ritornano a casa lasciando l’impressione di non aver neppure studiato. Però, ripensandoci, quando mai davvero ricapiterà a Cremona e a Brindisi di giocarsi con buone speranze la finale?
Tradita dalle grandi (ma ormai è un’abitudine), la Coppa Italia ha scelto le due protagoniste meno pronosticabili ma più adatte alla pallacanestro in versione tiro a segno: ieri, per dire, la Vanoli ha segnato 38 punti in un quarto, il secondo, mentre Brindisi e Sassari hanno chiuso il primo periodo sul 32-28, con una proiezione finale di 240 punti. C’era una volta la difesa.
Dicono che questo sia il basket moderno. Sarà davvero così, se sul New York Times un lettore con una lunga lettera ha consigliato ai tifosi Nba di lasciar perdere l’all Star Game e di dedicarsi al basket italiano, che offre «drama» in ogni partita. Parte che interpreta alla perfezione la Cremona di Sacchetti, che nella prima semifinale ha asfaltato (102-91) una Virtus Bologna ingigantita dal successo nei quarti con l’olimpia e rimpicciolita dai 26 punti in 28 minuti realizzati da Travis Diener, 37 anni tra 12 giorni, che ha brillato per intelligenza cestistica in mezzo a un manipolo di muscolari (anche se Mathiang, 19 punti e 10 rimbalzi, e Saunders, 15 e 5, qualche merito ce l’hanno).
Per Diener e Sacchetti sarà un déjà vu delle vittorie sotto la bandiera di Sassari: il play fu Mvp della finale 2014, l’allenatore concesse il bis (2015) nella stagione del triplete. Il primo è naturalizzato italiano, il secondo allena la Nazionale, e venerdì l’italia affronta l’ungheria nella partita che deciderà la qualificazione ai Mondiali. Meo, perché non convocare Diener? «Niente da fare, ha già prenotato un weekend a Londra».
Anche per Brindisi, come per Cremona, la finale sarà un inedito assoluto. Non poteva non arrivarci, la squadra di Frank Vitucci, dopo aver vinto nei quarti con Avellino (dal +19 al -16 e rimonta all’ultimo canestro). La semifinale con Sassari ha seguito un andamento relativamente più regolare, con i pugliesi avanti
Semifinali
Cade la Virtus che aveva steso Milano, i sardi mancano il sorpasso alla sirena
praticamente dalla palla a due alla sirena, con Banks (20 punti), Moraschini e Chappell (18) protagonisti, salvo poi rischiare di regalare alla squadra di Pozzecco la possibilità dell’impresa: il tiro di Smith è morto sul ferro, 8786 per Brindisi.
Una domanda: è normale che una squadra (Bologna) abbia perso realizzando 91 punti, e un’altra (Brindisi) abbia vinto con un solo canestro segnato su azione nell’ultimo quarto?
Poco importa. Oggi una squadra tra Cremona e Brindisi, ed è un inedito assoluto, solleverà il trofeo. Tiro a segno o meno, solo gli assenti hanno torto. E qualcuno più degli altri.