I super visori per la realtà virtuale Le case (e le auto) iper connesse
BARCELLONA Vicino a Göteborg, in Svezia, c’è un camion elettrico che si muove pigramente in un parcheggio. Non ha l’abitacolo, è autonomo; ma noi lo abbiamo guidato da più di duemila chilometri di distanza. Dal Mobile World Congress di Barcellona, dove la startup scandinava Einride ed Ericsson hanno mostrato una delle applicazioni del 5G, l’evoluzione della connettività protagonista della fiera catalana. Una delle frecce al suo arco è la bassa latenza — questo il termine tecnico — tendente ad abbattere il millisecondo per trasmettere la direzione impartita al volante in Spagna al camion in Svezia. Investimenti e sicurezza permettendo, il 5G dovrebbe raggiungere oltre il 40 per cento della popolazione entro il 2024. Ci sono situazioni più vicine alle persone della (futura) necessità di riprendere il controllo di un camion autonomo in cui farà la differenza: ad esempio, lo streaming dei video o le videochiamate. Hololens2 di Microsoft (in alto), nuovo visore per la realtà mista. Sopra una delle applicazioni del 5G fatta da Einride: guida di un camion in Svezia dalla Spagna Ieri Zte ne ha fatta una in collegamento con L’aquila, città in cui sta anche testando la tecnologia per monitorare il rischio di terremoti. In caso di pericolo, chiude acqua e gas e spalanca le porte di sicurezza simultaneamente.
In fiera, la realtà virtuale entra in quella circostante con il visore Hololens 2 di Microsoft: lo indosso e scompongo digitalmente quanto mi circonda davvero. Ad aiutarci a rispondere agli sms e a fare check-in aeroporto si candida invece l’assistente Google.