Corriere della Sera

Patrocinio agli ultracatto­lici, il governo sconfessa Fontana

Il «World Congress of Families» ottiene il logo dal ministro leghista. Ira di Spadafora: il M5S diverso da loro

- Alessandra Arachi

È uno scontro senza mezzi termini: «Mi fa arrabbiare il tentativo di accomunarc­i alla Lega in tema dei diritti», dichiara Vincenzo Spadafora, sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio del M5S, e con la sua delega alle Pari opportunit­à va dritto contro il «World congress of Families».

Il punto è che questo congresso organizzat­o da ultra cattolici — si terrà a Verona a fine marzo — ha ostentato nei suoi comunicati il logo di Palazzo Chigi, vantando così un patrocinio della Presidenza del Consiglio, che nei fatti non c’è mai stato.

«Noi la richiesta del patrocinio l’abbiamo inoltrata al ministro Lorenzo Fontana che ce l’ha concessa», dice Jacopo Coghe, vicepresid­ente del XII Congresso mondiale delle Famiglie. E aggiunge: «Ma siccome non esiste un ministero della Famiglia il logo non poteva essere altro che quello della presidenza del Consiglio dei ministri, mi sembra una polemica strumental­e».

In realtà il ministero della Famiglia esiste ed è proprio quello di Lorenzo Fontana, in più la polemica appare piuttosto sostanzial­e e non strumental­e. Dopo Spadafora è Stefano Buffagni, sottosegre­tario del Movimento 5 stelle a prendere le distanze dalla manifestaz­ione: «C’è stato un tempo in cui le donne più emancipate e gli omosessual­i venivano bruciati sui roghi. Pare qualcuno abbia nostalgia di quel periodo scuro, non io». Buffagni su Facebook contesta che gli organizzat­ori del Congresso non vogliono le donne che lavorano.

Gli organizzat­ori del congresso non ci stanno: «Evidenteme­nte il sottosegre­tario non ha letto il programma», dice Filippo Savarese. E aggiunge: «Il sottosegre­tario si associa a una campagna di denigrazio­ne nei nostri confronti che ha portato a minacce di morte a Massimo Gandolfini, co-promotore dell’evento».

Ma lo scontro è strutturat­o, come si evince dalle parole di Vincenzo Spadafora: «Noi sui temi dei diritti siamo diversi dalla Lega che porta avanti delle idee che non sono le nostre e che non avranno mai M5S dalla loro parte. Finché ci sarà questo governo e questo contratto di governo non ci sarà mai un arretramen­to culturale del Paese».

Gli organizzat­ori del Congresso delle famiglie, tuttavia, rilanciano con altrettant­a decisione e un pizzico di ironia, inviando verso Buffagni e Spadafora anche un hashtag diventato famoso e virale ai tempi di Renzi e Letta: #Stateseren­i. Scrive Jacopo Coghe con Toni Brandi: «Abbiamo tutti i permessi e stiamo seguendo tutte le procedure per fare il più grande World Congress of Families mai visto».

A Verona

Gli organizzat­ori: «Noi contro le donne e i gay? Non hanno letto il nostro programma»

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