Corriere della Sera

È un passo indietro per tutte le donne

- di Giusi Fasano

Enoi che ci eravamo illuse...anni e anni a ripetere che l’amore non è possesso, che la gelosia non può e non deve giustifica­re in alcun modo la violenza, che se ti picchia non ti ama. Anni. Credevamo che il concetto fosse diventato chiaro. Poi un giorno arriva un giudice e scrive in una sentenza che «quel sentimento (cioè la gelosia, ndr) determinò in lui una soverchian­te tempesta emotiva e passionale» e che quello stato di emotività tempestosa, diciamo così, è uno dei motivi che concorrono ad attenuare la pena all’assassino di turno. Un salto notevole, tra l’altro: da 30 a 16 anni. Tutto inutile, quindi. Dalla legge sullo stalking a oggi abbiamo passato dieci anni a ripetere al mondo che la violenza si sceglie. E invece una sentenza ci dice che no, si può anche essere in balìa di un turbamento incontroll­ato scatenato dalla gelosia e meritare per questo un po’ del diritto allo sconto di pena. Stupefacen­te. Ci tocca ricomincia­re daccapo. E allora riavvolgia­mo il nastro. E diciamo, per la milionesim­a volta, che usare la gelosia come scudo per motivare qualunque azione violenta, farne un germoglio per la pianta della giustifica­zione, è un passo indietro per tutte le donne vittime di violenza domestica. Ed è un concetto che, specie se sancito da una sentenza (qui il presidente della Corte era Orazio Pescatore, relatrice Milena Zavatti), diventa pericoloso perché destinato a fare scuola per le violenze di vario genere che verranno.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy