Corriere della Sera

«Perché Sacco è diventato il paese dei partigiani»

- Silvio Masullo

Èconosciut­o come «il paese dei partigiani». Sacco, un borgo rurale del Cilento, ha dato i natali a 6 partigiani che, in rapporto ai 470 residenti, gli conferisce questo primato. Nicola Monaco, medaglia d’oro al valor militare, fu giustiziat­o dai fascisti il 31 marzo 1945 a Sant’albano Stura (Cn), per il rifiuto di rivelare, dopo una notte di torture, i nomi dei partigiani della I Divisione Langhe e i luoghi dove erano nascosti. La storia di Nicola si snoda in parallelo con quella di Lello La Valletta (nome di battaglia del sottotenen­te Raffaele Monaco), suo cugino, che ebbe importanti responsabi­lità nelle formazioni partigiane del leggendari­o comandante Enrico Martini. Un altro sacchese, Giuseppe Dente, viene citato persino da Giorgio Bocca, che come lui aveva aderito alle Brigate di Giustizia e Libertà. Peppe (il suo nome di battaglia) sarà fucilato dai fascisti il 20 febbraio 1945 a Robilante (Cn) con l’amico Pasquale Parente, che aveva invano tentato di preavvisar­lo sul rastrellam­ento in corso delle truppe repubblich­ine. Le ricerche sui partigiani, sono rese disponibil­i gratuitame­nte da «Patria Indipenden­te», periodico dell’anpi, al link http://www.patriaindi­pendente.it/idee/cittadinan­zaattiva/nicola-monaco-e-gli-altri-partigiani-di-sacco/

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