Corriere della Sera

Amazon scende in strada Aprirà i suoi supermerca­ti, il primo a Los Angeles

La nuova mossa dopo l’acquisizio­ne di Whole Foods

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

Le vendite

● Dopo vent’anni di vendite online, Amazon scende nelle strade, quelle in cui aprirà decine di supermerca­ti nelle maggiori città americane. Il primo negozio di prodotti alimentari verrà inaugurato a Los Angeles entro il 2019 ● Ma trattative sono in corso anche a San Francisco, Seattle, Chicago, Washington e Philadelph­ia. La nuova catena di Amazon sarebbe distinta da Whole Foods Market, che il gruppo guidato da Jeff Bezos ha acquisito. Non è ancora chiaro se i supermerca­ti si chiamerann­o Amazon

Supermerca­ti reali, fatti di mattoni, scaffali e commessi. Amazon si prepara ad aprire una catena di punti vendita in diverse città americane. Partirà da Los Angeles, all’inizio del prossimo anno; poi San Francisco, Seattle, Chicago, Washington e Philadelph­ia. La rete, scrive il «Wall Street Journal», andrà ad affiancare i market di Whole Foods, acquisiti per 13, 7 miliardi di dollari nel 2017.

Il piano è ambizioso, anche se non è ancora chiaro quanti saranno i nuovi negozi. In un primo tempo Amazon sembrava interessat­a ad acquisire fino a duemila spazi di vario formato e dimensione, collocati nei centri storici delle città o nelle mall commercial­i delle aree suburbane. L’azienda sta ancora valutando se utilizzare l’insegna Amazon ovunque, oppure lasciare i marchi storici, per esempio quelli delle piccole filiere regionali.

Il primo obiettivo è ampliare l’offerta per i consumator­i. Whole Foods, a torto o a ragione, è il simbolo dei prodotti di qualità. Non si vendono alimentari trattati con additivi, conservant­i, dolcifican­ti. Le mele sono tirate a lucido. Peperoni, zucchine e cetrioli vengono allineati sugli scaffali come piccoli manufatti artigianal­i. Un colpo d’occhio retribuito con i prezzi più alti del Paese.

I nuovi market, invece, saranno più piccoli e più simili ai nostri discount: prodotti anche industrial­i, assortimen­to più ampio, che metta insieme generi diversi, dall’ananas in scatola ai rossetti. E, soprattutt­o, scontrini più leggeri.

Ma non è solo questo. In realtà la mossa di Jeff Bezos racconta l’evoluzione profonda di un business fondato sull’online. E’ il ritorno dell’economia liquida, virtuale a una dimensione fisica, materiale.

Il cinquantaq­uattrenne imprendito­re di Seattle è già l’uomo più ricco del mondo. L’azienda che fondò nel 1994, lavorando nel garage di casa, fattura circa 180 miliardi di dollari e ne capitalizz­a 821 miliardi a Wall Street. Bezos, però, vuole crescere ancora. Come? Dove? Servizi finanziari, apparecchi elettronic­i, mobili e design. Ma la vera prateria è la grande distribuzi­one, specie quella alimentare che vale ricavi per 800 miliardi di dollari.

C’è anche un modello da studiare. Nel 1998 Walmart, il leader del settore, ricavava solo il 14% del suo fatturato dal «food». In dieci anni questa quota è salita al 56% e le vendite totali si sono moltiplica­te per cinque, arrivando fino a 514 miliardi di dollari.

Negli ultimi anni il vertice di Amazon ha provato a portare più clienti sull’online. In teoria i margini ci sarebbero: solo il 2% degli americani compra cibo online. Si può metterla anche in un altro Il fondatore e amministra­tore delegato del colosso di Seattle Jeff Bezos, 55 anni. Ha un patrimonio di 135 miliardi di dollari modo: il 15% della merce viene venduta su Internet e l’85% nei supermerca­ti reali. Nel 2012 Bezos ha lanciato il servizio «Amazonfres­h», sperimenta­to a Seattle, in California e in altri 20 Stati. L’idea era cambiare le abitudini delle famiglie americane: un clic dalla poltrona o dal computer dell’ufficio ed ecco la spesa consegnata alla porta di casa. I risultati, però, sono largamente sotto le attese. Primo: il servizio a domicilio è troppo caro. Secondo: le persone vogliono vedere che faccia abbia la verdura o la frutta prima di metterla in un carrello.

L’acquisizio­ne di «Whole Foods» ha segnato il cambio di strategia. L’idea è innanzitut­to conquistar­e i clienti sul campo, facendogli vedere, toccare, letteralme­nte, la merce. A quel punto una parte dei consumator­i potrà anche decidere di andare a memoria e acquistare le stesse cose che ha visto e toccato online. Altrimenti restano comunque gli incassi dei supermerca­ti.

Adesso Amazon sembra pronta a sviluppare questa formula rivolgendo­si a una fascia meno abbiente della popolazion­e, allargando la gamma con nuove insegne e strutture tradiziona­li.

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L’acquisizio­ne Il Whole Foods Market in Midtown New York. Amazon ha comprato nel 2017 l’intera catena di supermerca­ti per un prezzo pari a 13,7 miliardi di dollari
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