Corriere della Sera

Milan, equilibrio e giocatori giusti. Inter, non c’è chiarezza

- Di Mario Sconcerti

Il Milan gioca meno bene adesso come è normale per chi ha trovato la squadra e non si cerca più. Nessuno fa la grande partita, né Piatek, né Suso, né Paquetà, tutti fanno la loro parte con mestiere, questo vuol dire essere una buona squadra. Essere identifica­bili, avere sintomi corretti. Puoi giocare meglio o peggio, dipende dalla giornata, ma sai di avere una buona base. Quella del Milan adesso è la migliore nell’altro campionato che ormai si gioca per il terzo posto. Se scompare Piatek il Milan ha comunque una buona sopravvive­nza perché è abbastanza continuo in attacco e vive su un equilibrio di squadra ormai non comune. Equilibrio che non ha più l’inter, una squadra dove non si sente chi comanda e non si riesce a scegliere la soluzione popolare. Credo che l’errore di tutti sia valutare i comportame­nti in base ai risultati delle partite. Ci sono comportame­nti inaccettab­ili qualunque siano le conseguenz­e sul campo. Il clan Icardi ha parlato male dei propri compagni, in pratica ha tradito, non può essere questa una base di trattativa. Icardi deve ritrovare la sua squadra e tocca a lui muoversi. Nella sua lettera invece è un continuo parlare di se stesso. È questo che i grandi giocatori spesso non capiscono, che tutti dipendiamo dagli altri, anche loro. È nel complesso andata bene all’inter che la Roma abbia perso rimanendo a tre punti. L’inter è quella più in difficoltà adesso, esce con un punto da due trasferte medie, è chiarament­e qualcosa di sfuggente. Il Milan non vola alto ma ha una struttura, giocatori ognuno nel ruolo giusto, nessuna polemica. Ha un’idea chiara di calcio ed è chiaro chi ne sia il padrone. All’inter poche cose sono chiare, si è già logorato Spalletti fra risultati e polemiche, comincia a logorarsi Marotta. Un dirigente è più di un allenatore. O risolve le cose in fretta o perde l’infallibil­ità, cioè il suo ruolo. Io chiedo scusa, ma dell’inter oggi non capisco nulla. Chi è il colpevole? E se c’è, perché non paga? Il derby di Roma è stato avvincente e disordinat­o. Da due mesi parliamo di Zaniolo come il prossimo Totti, ora è tempo di dargli un ruolo: non può giocare all’ala, spazio e tempo che gli toglie aria. Zaniolo è una mezzala sinistra a tutto campo, né un fantasista né un attaccante. Quella è la sua differenza. Gli spazi nella Roma ci sono, da Cristante fino a De Rossi.

Le zone ibride sono rinvii che falsano la realtà del campo. Il colpo della Lazio fa ricordare che le manca una partita in casa, che in teoria è insieme alla Roma, che tutti possono essere alla pari dell’inter. Spalletti, Icardi, Marotta hanno buttato via 9 punti in 8 partite, ora basta. Si parlino e ognuno faccia il suo mestiere.

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