Lazio imperiale, il derby è suo La Roma a Porto si gioca tutto
Caicedo, Immobile e Cataldi umiliano la difesa di Di Francesco
Con grande merito, dopo aver preparato e gestito la partita immensamente meglio dell’avversaria, la Lazio ritorna dentro la volata-champions. Il risultato del derby è secco ma giusto e lascia alla Roma l’ennesima delusione stagionale: era l’occasione per balzare al quarto posto, dopo la sconfitta dell’inter a Cagliari, ma i giallorossi non ci sono mai andati neppure vicini. Gli effetti del derby possono essere miracolosi o disastrosi e questo si vedrà presto. Di sicuro, restano due fatti: 1) la Lazio aveva fatto fin qui un punto su 21 disponibili nei big match contro Juve, Napoli, Inter, Milan (1-1 contro i rossoneri all’olimpico) e Roma; 2) non segnava più di un gol in campionato dal 26 dicembre 2018 (Bologna-lazio 0-2). Ma la difesa della Roma regala tutto a tutti. È bastato attaccare la lentezza di Fazio con la velocità di Correa: il match si è deciso lì.
Inzaghi manda in panchina Immobile perché non ha 90’ nelle gambe: entrerà nella ripresa e sarà comunque decisivo. Manolas, che aveva recuperato dall’infortunio alla caviglia destra, crolla davanti a un virus intestinale. Il campo dice immediatamente che ci ha perso di più la Roma. L’inizio della Lazio è imperioso e la Roma, schierata da Di Francesco con un 4-3-3 improponibile che confina Zaniolo in una zona troppo esterna, subisce. La coppia centrale Fazio-juan Jesus, mal protetta da De Rossi, è l’anello debole. Il brasiliano viene ammonito dopo 5 minuti e trafitto al 12’ dalla verticalizzazione di Correa per Caicedo: l’ecuadoregno dribbla anche Olsen e segna.
La Roma si aggrappa a Zaniolo, il più giovane, l’unico a battersi con coraggio, ma tira in porta una volta sola: Dzeko (ancora una volta deludente) sporca la conclusione dal limite. Il resto sono lanci lunghi di Fazio e De Rossi per saltare il centrocampo. Un calcio primordiale che Di Francesco cerca di correggere, con ritardo, passata la mezzora: ripiega sul 4-2-3-1 e spera nel calo atletico della Lazio, che viene dalla fatica della semifinale di Coppa Italia contro il Milan.
I biancocelesti, in effetti, arretrano un po’ troppo nel primo quarto d’ora della ripresa, ma rischiano una volta sola, quando Pellegrini e Pa- store, mossa della disperazione, si ostacolano a pochi metri dalla porta.
Entra Immobile e la Lazio chiude la gara: verticalizzazione per Correa, che umilia Fazio sullo scatto e viene steso in area. Il rigore di Immobile non è perfetto ma resta efficace. Il derby finisce con due simboli: il 3-0 di Cataldi, prodotto del vivaio, e l’espulsione di Kolarov, odiato ex.
La Lazio è virtualmente a pari punti con la Roma: le basterà vincere il recupero contro l’udinese. La data «dipende» proprio dalla Roma: il 10 aprile se sarà eliminata in Champions dal Porto, il 17 se andrà avanti. Inutile dire che la gara in Portogallo, mercoledì, sarà l’ennesima ultima spiaggia per Di Francesco, ieri sballottato quasi come a Firenze in Coppa Italia.
Lotta Champions
I giallorossi falliscono l’aggancio all’inter Inzaghi ha una gara in meno: 5° posto vicino