La norma ha una lunga storia Che parte da lontano
Ci sono voluti più di dieci anni per arrivare a una norma sul «fine vita», dopo un susseguirsi di disegni di legge, ritirati o assorbiti in altri.
La nuova norma, approvata dalla Camera, in seguito a una lunga serie di audizioni di esperti e al superamento di migliaia di richieste di modifica, una volta passata al Senato è stata accolta da quasi 3 mila emendamenti.
Per superare l’ostruzionismo Emilia De Biasi si è dimessa dall’incarico di relatrice consentendo alla proposta di «saltare» la Commissione Sanità e di venire discussa direttamente in Aula, dove è stadopo ta approvata il 22 dicembre 2017. La legge (numero 219) è entrata in vigore il 31 gennaio 2018. Ricorda De Biasi «Di una legge sul Biotestamento si è iniziato a discutere con la morte, nel 2016, di Piergiorgio Welby che, affetto da distrofia muscolare, si era battuto, fin dal 2002, perché gli fosse staccato il respiratore e concessa la sedazione profonda. una lunga pausa l’argomento è tornato al centro dell’attenzione con Eluana Englaro. Ma a una svolta hanno contribuito anche le molte proposte di legge - tra cui ricordo quella di Ignazio Marino nel 2013 - e il grande impegno dell‘associazione Coscioni. Tra i meriti di questa legge — conclude De Biasi— vorrei sottolineare il collegamento a un’altra nostra norma: quella sulle cure palliative, una delle più avanzate del mondo. Sono due leggi che sottolineano il valore della dignità personale e mettono in primo piano l’alleanza tra medico e paziente»
I tempi
Ci sono voluti più di 10 anni di proposte prima di arrivare all’approvazione