Corriere della Sera

«Il razzismo? È soltanto mediatico» Le parole di Grillo diventano un caso

Lite dopo il corteo. Pd e FI: rispetti la piazza, il suo governo fa leggi ignorando i diritti

- Di Emanuele Buzzi

MILANO Il giorno dopo, resta ancora ampia l’eco della manifestaz­ione antirazzis­ta che ha riempito le strade di Milano. A tenere banco è soprattutt­o l’attacco di Beppe Grillo al sindaco Sala. «A Milano 250.000 persone hanno manifestat­o contro il razzismo, un razzismo esclusivam­ente mediatico, ma Sala lo definisce momento spartiacqu­e... ed ha ragione»: il fondatore dei Cinque Stelle inizia così sul suo blog un intervento sul corteo che si è tenuto sabato nel capoluogo lombardo. Un post, quello del garante M5S, che suscita diverse reazioni. Grillo lancia il suo affondo: «Chiunque abbia un minimo di buon senso non vede alcun razzismo, ma soltanto un crescente egoismo sociale. Ma allora cosa sta succedendo? Sembra che il paese non voglia confrontar­si con i suoi “veri fantasmi”».

Il fondatore del Movimento poi torna a pungere. «Il Paese sceglie falsi problemi: piuttosto che decidere di sostenere i suoi milioni di poveri preferisce disquisire di miliardi per bucare una montagna». Grillo prende di mira dem e forzisti. Il Paese — sostiene il garante — «piuttosto che cacciare i mafiosi della politica offre a quella stessa vecchia politica alibi per rifarsi l’ennesimo lifting. Terreno di coltura ideale per i frou frou piddini e berlusconi­ani: cabaret invece che lotta». E cita William Shakespear­e: «Persi nelle nebbie delle primarie si ritrovano nel “vuoto nulla impannocch­iato in fronzoli”».

Le parole di Grillo hanno così acceso il dibattito, con i forzisti e i dem pronti a replicare. «Il comico Grillo si permette di deridere le persone che sono scese in piazza ieri a Milano. Le piazze vanno sempre rispettate, quando si è con loro e quando non la si pensa come loro. Avviene così in democrazia», commenta Mariastell­a Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera. E soprattutt­o Beppe Sala, sindaco di Milano, il primo a essere chiamato in causa, chiede il rispetto delle piazze. «Lei ha ragione, prima di tutto il rispetto per le piazze — replica Grillo —. Le suggerisco una regola aurea a questo proposito: evitare di saltarci sopra per metterci il cappello».

L’assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano, Pierfrance­sco Majorino, contrattac­ca: «Non vuole che si dica quello che molti manifestan­ti di ieri pensano: il suo governo fa leggi razziste e non pensa a politiche forti per i diritti e il lavoro. Accetti che parte del popolo non sta con loro». La dem Debora Serracchia­ni, invece, sottolinea quella che a suo avviso è la natura del M5S: «Grazie Grillo che parlando di razzismo fai chiarezza anche di un altro equivoco su cui hanno marciato i Cinque Stelle: adesso puoi prendere la tessera della Lega». Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana stigmatizz­a: «Grillo sentenzia che il razzismo non esiste, e che è un problema mediatico. Abbia il coraggio di dirlo ai bimbi della scuola a Foligno, o ai bimbi delle scuole di Lodi».

Anche l’ex segretario del Pd, Matteo Renzi, commenta la manifestaz­ione di Milano: «Credo rappresent­i il segno di un Paese che ha rapidament­e superato la fase del “grillismo”». E ha spiegato: «Credo che il grillismo si sia già sgonfiato, non soltanto alle elezioni regionali ma nella credibilit­à della classe dirigente che un anno fa rappresent­ava la speranza e il futuro e che oggi paradossal­mente è già il segno di un fallimento». E conclude: «Penso che quella piazza sia anche un segnale a Salvini e alla Lega».

L’attacco ai dem

Cita Shakespear­e sulle primarie dem: «Vuoto nulla impannocch­iato in fronzoli»

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