Danzica, è Aleksandra il volto della speranza dopo la tragedia
Una 39enne erede designata di Pawel Adamowicz, accoltellato a gennaio
Erede designata, lo era già da tempo. Aleksandra aveva conosciuto Pawel nei primi anni Novanta, in seguito lui le avrebbe prestato un libro su Margaret Thatcher e sarebbe nato il sodalizio durato fino allo scorso 13 gennaio. Quella sera il sindaco di Danzica Pawel Adamowicz è stato ucciso a 53 anni sul palco di un evento benefico, davanti alle telecamere e a migliaia di persone.
Ieri la sua vice Aleksandra Dulkiewicz, 39 anni, avvocato, è stata eletta alla guida del porto sul Baltico crocevia della storia polacca del Novecento, trascinata dalla commozione per il delitto che ha sconvolto l’intero Paese e dalla fiducia conquistata con il lavoro nell’amministrazione comunale, dov’era soprannominata «primo ministro».
In serata gli instant poll locali le assegnavano consensi superiori all’80%. «Amare il prossimo, non importa quanto diverso da noi. È questo che Pawel ci ha insegnato» aveva detto all’indomani dell’omicidio. Una visione politica che unisce al messaggio di apertura e tolleranza di Adamowicz un forte spirito cattolico, la cifra del suo impegno.
La descrivono come dura e determinata, per qualche collaboratore al limite dell’autoritarismo, ma anche empatica e capace di ascolto. Soprattutto, (Wojciech Strozyk/ap) prima di essere colpito al cuore da un uomo con problemi psichici appena uscito di prigione che accusava i progressisti di averlo condannato a un’ingiusta detenzione.
Dopo l’aggressione Aleksandra ha denunciato il clima di odio e delegittimazione dell’avversario che avvelena il discorso pubblico in Polonia. Sostenuta da quasi tutte le formazioni in questo voto anticipato, ha corso praticamente da sola contro due rivali ultranazionalisti, l’imprenditore Marek Skiba e il documentarista originario di Torun Grzegorz Braun. Sul logo della sua lista ha tenuto il nastro nero del lutto. Il partito nazional-conservatore di governo, Diritto e giustizia di Jaroslaw Kaczynski accusato di aver fomentato una polarizzazione da guerra civile, non ha neanche presentato un proprio candidato.
Primo appuntamento per la sindaca Dulkiewicz, le celebrazioni a trent’anni dalle elezioni semi-libere del 4 giugno 1989. Voto frutto degli Accordi della Tavola rotonda tra il governo comunista e l’opposizione guidata da Solidarnosc, il sindacato di Lech Walesa nato con gli scioperi dei cantieri navali di Danzica. La città aperta riparte da qui.