Lo spettacolo è servito
Lo sloveno risponde a Muriel, decide Papu Gomez
BERGAMO Quando giocano Atalanta e Fiorentina non ci si annoia mai. Sono le attrici protagoniste dello spot su quanto il calcio italiano possa essere anche spettacolare, non solo noioso e iper tattico. La dimostrazione, dopo il pirotecnico 3-3 della semifinale di andata di Coppa Italia, è il successo per 3-1 dei nerazzurri, che agganciano a 41 punti il trenino europeo composto da Torino e Lazio, in un match divertente e pieno di occasioni.
Una gara che ha una valenza oltre la classifica per il ricordo commosso di Davide Astori (lungo applauso al minuto 13, l’ex compagno Ilicic in lacrime) e la marcia prima del match dei tifosi della Curva Nord bergamasca, che chiedono «verità» sugli scontri con la polizia dopo la partita di mercoledì.
Spettacolo, dicevamo, e pazienza se è condito da strafalcioni, come quello di De Roon che passa involontariamente la palla a Muriel poco dopo il fischio d’inizio: colpo da biliardo del colombiano e 0-1. La Fiorentina non va all’arrembaggio. Aspetta l’avversario per colpire in contropiede sfruttando soprattutto la velocità di Chiesa (bersagliato con fischi e cori per 90 minuti), che all’11’ chiama al miracolo di piede Gollini; il portiere nerazzurro si ripeterà più tardi anche su Laurini.
Il bunker viola, però, scricchiola al 28’ quando Ilicic raccoglie una punizione battuta a sorpresa e, complice la deviazione di Biraghi, fa 1-1; il bunker implode su se stesso cinque minuti dopo quando Gomez, palla al piede da centrocampo, sprinta verso l’area