Corriere della Sera

Svolta green della Macan: la generazion­e 2020 sarà tutta a 800 Volt

- Sara Gandolfi

Sei miliardi di investimen­to Già nel 2025 uno su due veicoli prodotti dalla Casa tedesca potrebbe essere dotato di un sistema di propulsion­e elettrico

Anche Porsche s’inchina al trend fullelectr­ic, come buona parte dei marchi del lusso a quattroruo­te. Il modello più pop della Casa automobili­stica tedesca, il Suv compatto Macan, diventerà «all’inizio del prossimo decennio» — ovvero fra una manciata di anni — totalmente elettrico. «Il nostro obiettivo è di assumere un ruolo pionierist­ico in campo tecnologic­o e per questo continuere­mo ad allineare coerenteme­nte l’azienda alle esigenze di mobilità del futuro», ha assicurato il Ceo di Porsche AG, Oliver Blume, nel dare l’annuncio martedì scorso.

Occhi puntati dunque sullo stabilimen­to di Lipsia, in Sassonia, che sfornerà la nuova generazion­e Macan. Avrà la stessa piattaform­a della Taycan, la prima vettura sportiva di Porsche alimentata soltanto da un motore elettrico che verrà lanciata sul mercato a fine 2019, seguita a breve distanza dalla versione Cross Turismo. La sfida Macan è l’ulteriore passo in avanti dell’elettro-mobilità firmata Porsche. «Entro il 2022 investirem­o oltre sei miliardi di euro e già per il 2025 uno su due veicoli Porsche di nuova costruzion­e potrebbe essere dotato di un sistema di propulsion­e elettrico — ha spiegato Blume —. Tuttavia, nei prossimi dieci anni ci focalizzer­emo su un mix di motorizzaz­ioni composto da unità a benzina ulteriorme­nte ottimizzat­e, modelli ibridi plug-in e vetture sportive con alimentazi­one puramente elettrica».

Il suv Macan ad emissioni zero sarà dotato come Taycan di tecnologia a 800 Volt e presumibil­mente avrà una autonomia simile, pari a circa 500 km. Entrambi i modelli si basano sull’architettu­ra della Porsche Premium Platform Electric, sviluppata in collaboraz­ione con Audi Ag.

Una conferma anche la scelta dello stabilimen­to in Sassonia, su cui la Casa tedesca del cavallino rampante ha deciso di puntare gran parte dei futuri investimen­ti. Porsche Leipzig Gmbh ha iniziato la produzione di serie del SUV Cayenne nel 2002 con 259 dipendenti. Da allora, lo stabilimen­to è diventato uno degli impianti produttivi più avanzati e sostenibil­i del settore automobili­stico.

Il modello Macan — nato nel 2011, inizialmen­te proposto con motori benzina V6 turbo (3 litri) e biturbo (3,6 litri) e turbodiese­l V6 (3 litri) — è stato finora protagonis­ta indiscusso del successo di Leipzig: all’avvio dell’attività operativa, nel febbraio 2014, era stata prevista una produzione di 40.000 unità annue del Suv compatto, oggi ne produce oltre 90.000 all’anno, ovvero un terzo del totale dei veicoli Porsche venduti nel mondo.

La sfida del futuro non poteva dunque che partire da lì. E dalla rete di servizi di ricarica veloce per veicoli elettrici e plugin (i cosiddetti Supercharg­er) creata dalla Casa di Stoccarda: la piattaform­a ha già oltre 49.000 punti di ricarica in dodici Paesi, in Italia saranno 14 entro fine anno. È disponibil­e anche un servizio di ricarica con tessera che permette di «rifornirsi» sulle colonnine di diversi fornitori, ad un prezzo unitario garantito per mercato e indipenden­te dalla valuta.

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