I fatti, le storie: la nuova Milano da raccontare
Oggi gratis in edicola l’inserto di 32 pagine sulla metropoli
Sono passati 143 anni. Il 5 marzo 1876 l’italia era ancora una ragazzina, nasceva il Corriere della Sera. A Milano, sotto la Galleria.
Il direttore Eugenio Torelli Viollier, nel primo editoriale, sognava il giornale «della discussione pacata ed arguta, della verità fedelmente esposta». Insomma: «Rialziamo i cuori e le menti, non ci accasciamo in un’inerte sonnolenza, manteniamoci svegli». Come se l’avesse scritto adesso. Ma il compleanno, il nostro compleanno, si può festeggiare con la nostalgia o con i nuovi progetti. Il Corriere ha scelto la seconda strada, i lettori lo sanno da tempo: sarà così anche nel 2019, sulla carta come sul digitale.
Ripartiamo dall’inizio, allora. Dalla nascita. Dal rapporto speciale, addirittura sentimentale, che unisce il Corriere e Milano. Tra oggi e domani il desiderio è rendere il legame ancora più intenso e vivace. Non solo per seguire meglio la città con i suoi pregi (in crescita) e le sue debolezze (che esistono), ma anche per raccontare all’italia cosa è realmente il «modello Milano». Visto che la città ha l’ambizione, o la presunzione, di indicare una via alternativa allo spirito del tempo, dove i
I ragazzi del bosco di Rogoredo Una metropoli che si candida a modello per il Paese deve fare anche i conti con i suoi fantasmi
termini imprenditoria, crescita, innovazione possano avere sostanza e prospettiva. Al di là di destra e sinistra. In un moderno e dinamico bipolarismo che corre sulla frontiera apertura/chiusura.
In edicola, oggi, in tutta Italia, un numero da collezione su Milano. Sono 32 pagine curate dalle grandi firme del Corriere: un viaggio nei quartieri, in centro e non solo in centro, sotto i grattacieli e lungo i Navigli, per scovare l’anima della città e allo stesso tempo scommettere sui prossimi anni. Le interviste con l’arcivescovo Mario Delpini e il sindaco Beppe Sala. Una doppia pagina con la leggendaria notte di Dino Buzzati, nel 1965, sulle Volanti della polizia, con la nebbia che fa scivolare la realtà nell’immaginazione e poi l’immaginazione nella realtà, con la cronaca del marciapiede che prende il passo del romanzo. Ma oggi, sempre oggi, alle 11, un forum del Corriere non in piazza Duomo ma nell’atrio della stazione di Rogoredo. A pochi passi dal bosco della droga dove passano centinaia di giovani, dove i genitori vanno a cercarli, dove i volontari vorrebbero salvarli e dove la città delle istituzioni si è risvegliata e sta favorendo il passaggio dal sottosuolo al riscatto. Una metropoli che si candida (e fa bene) a modello per il Paese deve fare anche i conti con i fantasmi. I fantasmi ragazzini.
Non solo. Da domani è la stessa Cronaca di Milano a proporsi con un passo in avanti. Con una grafica pulita e accattivante. Con le firme di via Solferino più legate alla città. Con nuovi format e rubriche che metteranno al centro il lettore: le sue idee, le sue segnalazioni. Con le facce e le storie di chi si inventa il futuro nelle startup e anche di chi aiuta gli anziani nascosti nelle case popolari. Con le denunce inevitabili, ma anche con la fiducia necessaria. L’informazione di qualità si rispecchierà in pagine ancora più vive. Più calde. Il 5 marzo non è una data qualsiasi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA