«La ong di Carlo tra i beneficiari dei fondi russi»
Una fondazione caritatevole guidata dal principe Carlo (nella foto con il finanziere vicino a Putin, Ruben Vardanyan) ha ricevuto donazioni da una società offshore che è stata usata per veicolare vaste quantità di fondi dalla Russia nell’ambito di un articolato sistema che è oggetto di indagine. Lo scrive il Guardian in una sua esclusiva. Si calcola — scrive il giornale — che siano stati inviati circa 4,6 miliardi di dollari in Europa e negli Usa dal «network russo» composto da 70 società offshore con conti in Lituania. Dettagli che sono emersi da transazioni bancarie ottenute da diversi media, fra cui il Guardian, e che potrebbero rappresentare la maggiore fuga di notizie ad oggi in ambito bancario. Il quotidiano sottolinea però che non vi è alcuna indicazione che i destinatari dei fondi fossero consapevoli dell’origine del denaro. I documenti presi in considerazione rivelano l’esistenza del «network russo» utilizzato per un flusso di denaro legato ad alcune delle più note frodi commesse durante la presidenza di Vladimir Putin. I fondi di natura «criminale» erano però combinati insieme a fondi legali rendendo perciò impossibile rintracciarne la fonte originaria prima di confluire nel sistema bancario globale. Il denaro è stato poi utilizzato in maniera legale per pagare proprietà di lusso, biglietti per partite di calcio e scuole private inglesi.