SE LE MONDE CITA LA RAI LA RAI DOVREBBE RALLEGRARSI
ho visto l’intervista concessa da Emmanuel Macron alla Rai, andata in onda domenica sera durante il programma «Che tempo che fa». Prima ancora di ascoltarne i contenuti mi ha colpito l’ambientazione della medesima. Siamo stati ricevuti su un pianerottolo dell’eliseo: giroscale con passatoia rossa, porte a destra, porte a sinistra. I due dialoganti seduti su due sgabelli, visto che non s’è vista mai l’ombra di uno schienale o di braccioli. Non si pretendeva niente di che, ma un ufficio qualsiasi e due sedie normali in tutto l’eliseo si potevano trovare... Mah! Fernanda Gabrielli
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Se un’altra testata è costretta a citare la tua significa che hai fatto un buon lavoro
o ricevuto molte lettere critiche sull’intervista a Macron. Scelgo la sua perché è la più garbata. Ma l’editoria — come l’idraulica, la fisica quantistica, la pasticceria — ha delle regole. La regola numero uno è questa: se un’altra testata è costretta a citare la tua per via del tuo lavoro, significa che hai fatto un buon lavoro. L’intervista di Fazio a Macron è la prima notizia della newsletter che Le Monde, il principale giornale francese, ha inviato ieri mattina ai suoi abbonati, titolando sul fatto che per la prima volta il presidente ha riconosciuto di aver commesso degli errori nella vicenda dei Gilet gialli. Il sito di Le Monde titolava invece sulla «dichiarazione d’amore di Macron all’italia». In entrambi i casi si citava con evidenza «il primo canale della televisione pubblica italiana, Rai Uno». Le assicuro che non accade tutti i giorni che la Rai finisca nelle prime pagine o nell’home page delle testate straniere. Questa per i dirigenti della Rai dovrebbe essere una buona notizia. Di tutto il resto si può discutere.