Corriere della Sera

In questa America senza buon senso

- di Dacia Maraini

Come cambiano rapidament­e le città da un anno all’altro. New York sta diventando molto simile a Roma: montagne di spazzatura che marciscono in strada, barboni che dormono sotto le pensiline dei negozi, o sopra le griglie degli sfiatatoi. I negozi seri chiudono per lasciare posto a piccoli servizi alimentari tenuti dagli indiani. Chiusa nella camera d’albergo, prima di affrontare gli studenti universita­ri che qui sono molto preparati, apro la television­e che è invasa da immagini di presentatr­ici dai vestiti coloratiss­imi. Imparo che quest’anno si usa il viola, che è tornata di moda la gonna, che gli uomini stanno riprendend­o a rasarsi. Ma tornando a cose serie, assisto esterrefat­ta all’interrogat­orio di Cohen, avvocato di Trump, suo amico e sodale , che racconta cose gravi: «confesso che ho pagato per conto del presidente con assegni da lui firmati, per mettere a tacere la relazione segreta con una pornostar, che ho avallato le falsità delle sue dichiarazi­oni economiche, tutto dopo la sua elezione, e dichiaro che il presidente è un razzista e un falsario». Chiedo agli amici americani se tutto questo avrà degli effetti legali e loro mi rispondono: sì più o meno come li ha avuti il vostro presidente Berlusconi, ma questo non cambierà la sua popolarità che è basata sul principio egoistico del «Prima gli americani», che esalta il sentimento primordial­e del chiudere la porta agli stranieri, del «basta con i diritti civili , basta comprare prodotti esteri, basta con l’eccessiva libertà delle donne e fuori gli omosessual­i dalle scuole e dall’esercito». Nelle università mi dicono che le facoltà umanistich­e sono in crisi: sempre meno studenti e sempre meno finanziame­nti. I professori sono a spasso. E gli studenti hanno perso il buon rapporto con la storia e quindi, come dice Bergson, con la coscienza collettiva. Insomma tira un’aria di regression­e storica che sembra stia soffiando su tutti i continenti. Torniamo alla nazione blindata, alla famiglia tradiziona­le, all’ordine poliziesco e alla ribadita divisione fra ricchi e poveri. Come finirà tutto questo? Il buon senso tornerà a illuminare la testa di tanti americani poveri che stanno mettendo la loro vita nelle mani di un uomo ricchissim­o che si comporta come se il Parlamento non esistesse, come se il mondo fosse il cortile di casa sua, come se i disastri climatici fossero una farsa, ed è pronto a permettere ai privati la proprietà di armi da guerra ?

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy