Corriere della Sera

Brembo, i conti e la stabilità con il voto maggiorato

- di Daniela Polizzi

«Nonostante le forti incertezze che pesano sul mercato dell’auto a livello mondiale, Brembo cresce perché continua a investire su tecnologia, prodotti e persone». È la sintesi di Alberto Bombassei, presidente del primo produttore globale di sistemi frenanti che nel 2018 ha investito 286 milioni, serviti anche per realizzare il nuovo impianto a Nanchino, il sesto in Cina, che verrà inaugurato tra un mese per servire i costruttor­i nell’area asiatica. E per dare stabilità al gruppo sul lungo termine, il board Brembo ha proposto di introdurre il voto maggiorato, una sorta di premio per chi tiene le azioni almeno due anni. Il gruppo ha chiuso il 2018 con ricavi in crescita del 7,2% a 2,64 miliardi (+9,6% a cambi costanti), ebitda in aumento del 4,4% a 500,9 milioni. L’utile netto è sceso del 9,5% a 238,3 milioni a causa dell’aumento delle svalutazio­ni e degli ammortamen­ti, effetto dei forti investimen­ti degli anni precedenti e di un maggior carico fiscale. In forte calo i debiti netti, scesi da 240,7 a 136,9 milioni.«quest’anno Brembo punta a preservare i volumi e la profittabi­lità compensand­o l’outlook negativo del settore con la crescita delle quote di mercato», ha spiegato Matteo Tiraboschi, vicepresid­ente esecutivo. Il board ha proposto la distribuzi­one di un dividendo pari a 0,22 euro.

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