Condotte, per il piano vale 3 miliardi
Pronto il programma di ristrutturazione, entro un mese le offerte
MILANO È un piano di cessione «in continuità». Un programma di salvataggio da almeno tre miliardi di euro, quanto potrebbe valere Condotte, il terzo gruppo di costruzioni in Italia scivolato in amministrazione straordinaria ad agosto scorso ma impegnato in quasi tutte le grandi opere del Paese. Dal terzo valico di Genova al Mose di Venezia, dal tunnel Tav di Firenze al tracciato base del Brennero. Ieri i commissari straordinari — Matteo Uggetti e Giovanni Bruno (non Alberto Dello Strologo che ha rassegnato le dimissioni dall’incarico non firmando il documento) — hanno depositato il programma di valorizzazione degli asset aziendali con l’obiettivo di soddisfare le richieste dei 1.467 creditori che hanno depositato al tribunale fallimentare di Roma le «insinuazioni al passivo». Si tratta delle banche esposte, i 900 dipendenti diretti per il riconoscimento del trattamento di fine rapporto, i consorzi in cui Condotte è azionista, la pletora di fornitori, le casse previdenziali per le posizioni contributive, le decine di partecipate e controllate. I commissari hanno identificato un perimetro che contiene i principali lavori al fine di ristabilire le condizioni economiche e tecniche per ri-attivare le commesse in un’ottica di cessione al miglior acquirente.
Quasi tutti i cantieri in cui è impegnata Condotte sono fermi all’8 gennaio dell’anno scorso quando la società ha fatto domanda di concordato perché priva di liquidità. I commissari hanno ottenuto, dopo mesi di trattative, un prestito dalle banche di 60 milioni di euro, per cassa e per firma, a copertura del fabbisogno necessario a far ripartire i cantieri. Lo stesso importo garantito dal fondo del ministero delle Finanze per le società in amministrazione straordinaria che avrebbe dovuto erogare 190 milioni ma si trova sprovvisto di soldi.
Il piano dei commissari dovrà avere il via libera del «Comitato di Sorveglianza», in cui figurano anche due rappresentanti dei creditori. Prima di arrivare al ministero dello Sviluppo per stendere (entro un mese) il bando di gara per la cessione dell’intero perimetro. Un avviso pubblico aperto a tutti i soggetti che hanno manifestato un interesse. Un bando nel quale verranno definiti anche i criteri di valutazione dei soggetti offerenti per consentire loro l’accesso ai conti societari e le relative marginalità per cantiere. Tra gli interessati la banca Illimity di Corrado Passera in consorzio con il costruttore Rizzani de Eccher, il private equity Soundpoint Capital, probabilmente anche Salini-impregilo per rilevare le partecipazioni di alcune commesse in consorzio con Condotte come l’alta velocità Genova-milano e in attesa della possibile costruzione di un campione nazionale con Cassa Depositi. Ai commissari sono pervenute richieste dai creditori per 1,6 miliardi. Hanno valutato un ristoro per 1,2 miliardi, perché 350-400 milioni di richieste non vanterebbero un titolo di credito.