Corriere della Sera

La rinascita di Avezzano grazie al cartone ondulato

Lo stabilimen­to Burgo si fermò nel 2014. Poi la svolta sostenibil­e

- Di Nicola Catenaro

U na rinascita che profuma di carta, anzi di cartone. Di quello ondulato, resistente, adatto agli imballaggi. Un settore in ascesa, complice anche l’aumento delle vendite e delle spedizioni online. Ad Avezzano non ci credevano, invece è successo. Lo stabilimen­to del gruppo Burgo, chiuso cinque anni fa in seguito alla crisi del settore della carta grafica che si usa per realizzare periodici, cataloghi, volantini e libri, è rinato in seguito a una strategia di riconversi­one che ha potuto far leva proprio sul trend positivo della raccolta differenzi­ata di materia prima a livello locale oltre che nazionale.

L’abruzzo è infatti una regione virtuosa, il consorzio nazionale Comieco dice che è tra le prime sei in Italia per livello di raccolta di carta e cartone già differenzi­ati, quasi il doppio rispetto al sud. L’ultimo rapporto ufficiale, quello del 2017, ha fatto registrare più di 79 mila tonnellate di materiale raccolto con 59,5 chilogramm­i per abitante, un dato superiore alla media nazionale (54,2 chili per abitante). Nel 2018 ha avuto una crescita del 3% e si stima possa ancora crescere di cinquemila tonnellate, arrivando a 84 mila. Il beneficio economico sarebbe di un milione di euro l’anno.

Oggi la crisi dello stabilimen­to Burgo di Avezzano è La produzione Lo stabilimen­to Burgo fu vittima della crisi delle arti grafiche. Ora si è rilanciato producendo materiale per i containerb­oard quasi un ricordo. Racconta Ignazio Capuano, ad del gruppo, che «la fabbrica si fermò nel 2014 e rimase solo un presidio di lavoratori a occuparsi del centro taglio a servizio delle altre cartiere. Ridurre la capacità produttiva fu una scelta obbligata, tutto il settore delle carte grafiche è in discesa con una riduzione di consumi di varie percentual­i l’anno». Di 290 lavoratori, restarono in azienda solo trenta unità. Fu un colpo per tante famiglie. E anche per l’intero Abruzzo, piegato oltre che da calamità e crolli anche dal venir meno di alcune certezze legate a storici insediamen­ti produttivi come quello di Avezzano. «Furono in tanti a comprender­e la gravità della situazione — continua Capuano — e ad accettare i trasferime­nti in altre sedi, alcuni finirono a Sora e altri in Belgio. Lo fecero con grande spirito di sacrificio. La riapertura ci ha permesso di farli tornare nella sede abruzzese».

La rinascita, dopo la crisi e gli ammortizza­tori sociali per chi non ebbe la possibilit­à di essere reimpiegat­o subito, è iniziata nel 2016. Con un investimen­to di circa venti milioni di euro in macchinari nuovi. Lo scorso 18 ottobre, la città intera ha festeggiat­o la scommessa basata sulla produzione di materiale per i cosiddetti containerb­oard. Si prevede che a regime la nuova linea raggiunger­à una capacità pari a 200 mila tonnellate di materiali destinati alla realizzazi­one di cartone ondulato, che non conosce impatto ambientale perché rinnovabil­e e riciclabil­e al 100%. È stato necessario riconverti­re anche le competenze degli operai. Ma il futuro è pieno di prospettiv­e. L’idea di Burgo è quella di far diventare Avezzano un polo di eccellenza in questo settore.

L’azienda ha riaperto i battenti, man mano le attività sono riprese, oggi il fatturato dello stabilimen­to si attesta tra i 90 e i 100 milioni di euro (su un totale di gruppo che sfiora i due miliardi) ma per l’abruzzo la cosa più importante è stata restituire un lavoro a 120 persone. «Il merito è stato dell’azienda ma anche dei sindacati, dei lavoratori, delle istituzion­i.

Insomma, il sito produttivo è ripartito anche grazie alla determinaz­ione di un’intera comunità», sottolinea Capuano. «Un segnale di fiducia e di speranza importante», afferma il sindaco Gabriele De Angelis.

L’impegno

Venti milioni investiti in macchinari nuovi. E 120 persone hanno riacquista­to il lavoro

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 ??  ?? Chi è ● Ignazio Capuano,61 anni, ingegnere, è ad del gruppo Burgo da quasi tre anni. In passato ha lavorato in aziende del settore cartario, dell’energia e dell’ambiente, è stato anche presidente di Comieco dal settembre 2012 al luglio 2016 e vicepresid­ente in rappresent­anza dei produttori negli ultimi due anni
Chi è ● Ignazio Capuano,61 anni, ingegnere, è ad del gruppo Burgo da quasi tre anni. In passato ha lavorato in aziende del settore cartario, dell’energia e dell’ambiente, è stato anche presidente di Comieco dal settembre 2012 al luglio 2016 e vicepresid­ente in rappresent­anza dei produttori negli ultimi due anni

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