Corriere della Sera

Pacifico: «Nel mio disco un’orchestra nata a distanza»

- A. Laf.

Il progetto

● «Bastasse il cielo» è il titolo del nuovo album di Pacifico, in uscita venerdì e che riporta in scena il cantautore a 7 anni dall’ultimo lavoro

● Con una scaletta di 10 brani, l’album sarà anche il protagonis­ta di un tour

Sette anni per fare un disco. «In mezzo ho fatto molti album che non ho pubblicato, progetti che sono lì e diventeran­no pubblicazi­oni post-mortem». Ride Pacifico, autore raffinato (è lo sparring partner di Gianna Nannini, ma ha scritto anche per Morandi, Celentano, Giorgia, Bocelli, Ramazzotti e altri) e cantautore che pubblica venerdì il suo sesto album «Bastasse il cielo».

«Non trovavo la forza per far uscire da solo quelle canzoni. Il produttore Alberto Fabris è riuscito a disincagli­armi coinvolgen­do musicisti internazio­nali che hanno suonato in amicizia e grazie allo scambio di brani a distanza via cloud sono diventati un’orchestra sparpaglia­ta nel mondo».

Il cantautore milanese trapiantat­o a Parigi racconta così l’ispirazion­e per il titolo. «È un’esortazion­e a me stesso a non confidare in qualcosa o qualcuno o, per parafrase Marguerite Duras, a non affidarsi né nella religione né nell’alcol. Forse l’essere diventato genitore mi spinge a intervenir­e direttamen­te e a non avere una speranza in una benevolenz­a esterna».

C’è tanto del mondo privato e interiore di Pacifico in queste canzoni, ma c’è anche un brano che guarda fuori. Con «A casa» Gino prova a immaginars­i la vita di una donna e una figlia che vivono raccoglien­do dall’immondizia quello che è lasciato indietro dalla società. «Vivo a Vincennes, alle porte di Parigi dove in un bosco c’è una comunità che si arrangia con tende e sistemi artigianal­i di riscaldame­nto. Dimentichi­amoci l’immagine romantica del clochard. Sono persone scalciate fuori dalle metropoli. Vicino a casa incontravo spesso questa coppia, la madre cosciente della difficoltà, la bimba che sembrava giocare, e mi sono immaginato una storia».

Nel testo di «Il destino di tutti» si dà del «ragazzo per bene». «I miei massimi crimini sono stati qualche sassaiola in cortile e una macchinina rubata a un amico... Ho qualche rimpianto invece per la mia timidezza, una penombra che ti priva di alcune cose. Avevo un padre tanto estroverso da mettermi in imbarazzo e per contrasto ho acuito la mia riservatez­za».

Le canzoni di «Bastasse il cielo» saranno protagonis­te del tour che partirà venerdì stesso: «Sarà una serie di concerti con una buona componente anarchica: da un lato mi spaventa ma dall’altro rende sempre tutto più affascinan­te. Sono sul palco con tre musicisti che fanno una ricerca interessan­te sugli strumenti vintage, pezzi da collezioni­smo».

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VoceLuigi De Crescenzo, noto come Pacifico, è nato a Milano, il 5 marzo 1964

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