Granata in corsa «Bello sognare ma è meglio non esagerare»
TORINO La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare. Messa così, il settimo posto in classifica del Torino è solo la fotografia di un momento felice. «Riparliamone tra cinque o sei partite e vediamo dove siamo in classifica, andiamo avanti una gara alla volta, come ripete Mazzarri. C’è la giusta soddisfazione, ma dire che ci siamo avvicinati alle zone dell’alta classifica è solo cronaca, non significa alzare gli obiettivi: quelli non cambiano e dobbiamo conquistarli». È il pragmatismo di Urbano Cairo, presidente del Toro. Mancano 12 partite alla fine della serie A e i conti tornano: la più importante campagna acquisti della sua presidenza e 41 punti in classifica.
Dopo 26 gare è il miglior «parziale» dell’era Cairo, ma era anche dalla stagione ‘84-85 che il Toro non andava così forte. All’epoca la vittoria valeva due punti i granata arrivarono secondi alle spalle del Verona. Dopo 26 gare avevano raccolto 13 vittorie e 8 pareggi, in un campionato a 16 squadre. Oggi le vittorie sono 10 e i pareggi 11. Domenica la trasferta a Frosinone, poi il Bologna. In calendario fino alla fine della stagione solo tre gare con squadre che ora sono davanti in classifica: il derby allo Stadium, Milan e Lazio in casa.
I risultati mostrano l’equilibrio raggiunto, sono cinque le gare consecutive vinte in casa. Sei le partite di campionato senza subire gol. Questo Toro di Cairo, con un super Sirigu e la fase difensiva di Mazzarri, ha già superato il record di imbattibilità che era di Castellini, il portiere dell’ultimo scudetto, del 1976. La prima svolta contro l’inter, poi il 2-0 nello scontro diretto con l’atalanta. Ieri il 3-0 al Chievo. Mazzarri aspettava le reti di Belotti e Zaza, sono arrivate. «Baratterei i miei gol con la qualificazione in Europa League», ha sorriso domenica il capitano. Fidatevi: servirà il Gallo migliore, per centrare il vero obiettivo.