Pretattica Simeone «Chi dice che siamo favoriti?» Griezmann-cr7, c’è un conto aperto
Cholo vuol dire «meticcio», un soprannome che Diego Pablo Simeone si è trovato addosso fin da ragazzino e che è perfetto per raccontare l’intreccio di culture calcistiche di cui è depositario: argentino, spagnolo e italiano, il tecnico dell’atletico non ha mai perso contro una squadra italiana e ha imbottigliato Allegri tre volte su tre, senza subire mai un gol. E battendolo anche nella sua specialità, quella furbizia da calcio di strada, in cui la difesa del territorio viene prima di ogni cosa. Stasera più che mai, perché «sarà una guerra» come annuncia uno dei veterani del Cholismo, Koke Resurreciòn.
L’allenatore che ha appena rinnovato il contratto per la mostruosa cifra di due milioni netti — al mese — nasconde invece l’ascia sotto al tavolo: dopo il gestaccio dell’andata, con quegli «huevos» mostrati al mondo, Simeone tiene un profilo basso, snocciolando una serie impressionante di banalità. Se c’è una cosa che mette a disagio il Cholo, è quella di essere considerato favorito: «Una sfida così si gioca in due tempi e quello che se la cava meglio, va avanti. È molto difficile dire chi è favorito — dice non a caso l’argentino, che qui ha allenato il Catania —. Cercheremo di portare la partita dove ci sentiamo più nostro agio e per farlo sarà importante Morata: servirà per allentare la pressione e approfittare degli spazi che ci saranno concessi».
Senza la fisicità dirompente di Diego Costa e Thomas Partey, squalificati, senza la spinta di Lucas Hernandez o l’esperienza di Filipe Luis come terzini a sinistra, Simeone deve riadattare in quella posizione Juanfran, facendo giocare Arias a destra, il lato preferito di Ronaldo. E per dare più solidità a centrocampo — a una squadra che